Arrestato al parco un 29enne. Deve scontare 4 anni per violenze sull’ex compagna
Un 29enne di origini croate è stato arrestato venerdì sera all’interno del parco dedicato ai “Ragazzi del ’99” a Bassano del Grappa, in quanto riconosciuto come il destinatario di un ordine di arresto e traduzione in carcere per gravi reati commessi nel passato recente. In un caso si tratta di oltraggio e violenza a pubblico ufficiale, ma quello che spicca di più è quello legato ai ripetuti maltrattamenti in famiglia, ai danni dell’ex compagna, più volte vittima di pestaggio da parte del fidanzato nella loro abitazione di Cadoneghe.
Il giovane ora detenuto si chiama Rupano Broidic. Da qualche tempo risultava essere senza fissa dimora ed è stato catturato nell’area verde pubblica dopo che era stata segnalata negli ultimi tempi la sua presenza a Bassano del Grappa. Ad occuparsi dell’esecuzione pratica dell’arresto sono stati i carabinieri della stazione di Solagna, dopo ricerche minuziose poste in campo insieme ai colleghi della compagnia dell’Arma locale.
Il Tribunale di Padova aveva emesso un mandato di cattura già una settimana fa, in data 2 aprile, ma del 29enne non c’era traccia all’ultimo indirizzo noto. Nella prima serata di ieri, infine, l’avvistamento e le manette scattate ai polsi del giovane che in Veneto è cresciuto e dove si era costruito un legame affettivo importante con una ragazza poi divenuta oggetto di violenza in maniera cruenta, tanto da mandarla più volte in ospedale.
Per il condannato alla prigione accompagnato alla casa circondariale di Vicenza al San Pio X è stata disposta l’espiazione in cella di una pena residua di 4 anni e 9 mesi di reclusione. Sull’ammontare complessivo pesano anche 6 mesi “rimediata” per aver aggredito a calci e pugni due carabinieri a Padova nel giugno del 2017. L’allora 25enne, fuori di sè, aveva poco prima picchiato il titolare di un bar che aveva chiesto aiuto al 112.
La parte restante è riferita ai soprusi fatti patire all’ex fidanzata in un arco di tempo che andava dal 2013 al 2017. A rendere ancora più dolorosa la vicenda è la presenza di una figlioletta di pochi anni nata dalla relazione, costretta insieme alla madre a vivere in una struttura protetta dopo le botte e la separazione, per fornire loro protezione e l’aiuto necessario. Episodi di violenta che i carabinieri bassanesi hanno definito come “abituali”, che avevano reso un incubo l’esistenza della giovane donna e problematica la gestione di una bimba in tenerissima età.