Furti a raffica al Rifugio Campogrosso. “Chiudiamo e apriamo un Ikea”
“Rifugio Campogrosso chiude, apre un nuovo Ikea”. E’ questo l’annuncio shock fatto dai gestori dell’amatissimo rifugio a Recoaro Terme. Ovviamente si tratta di una provocazione, anche se qualcuno ci aveva creduto…
La battuta (carica di una buona dose di ironia) nasce perché recentemente sono stati rubati dal rifugio oggetti di tutti i tipi: pulsantiere dei bagni, rotoli di carta, posate, lampadine e persino taglieri di legno dove vengono serviti i panini. Da qui la provocazione.
“Come ben sapete la domanda la fa il mercato e negli ultimi mesi ci siamo accorti che nelle Piccole Dolomiti non è un rifugio che serve, ma un negozio di articoli per la casa – si legge nella pagina Facebook del Rifugio – così abbiamo accettato l’offerta di IKEA per costruire un nuovo IKEA Store nell’area dove sorge il rifugio. Le motivazioni sono chiare, in questa stagione estiva ci sono state sottratte diverse pulsantiere dei bagni (quelle che utilizzate per tirare l’acqua, per farci capire), rotoli di carta igienica, svariate lampadine, alcuni centritavola e circa 30 taglieri di legno su cui serviamo i panini, tra l’altro uno di questi taglieri per noi aveva un significato particolare, dato che ci era stato regalato da una coppia di clienti affezionati che aveva deciso di fare il pranzo nuziale proprio da noi. Le opzioni sono diverse – prosegue il messaggio – diamo ai clienti i panini senza taglieri, diamo ai clienti i taglieri su cauzione, cambiamo business e apriamo direttamente un negozio di articoli per la casa, visto che piacciono tanto, o ci date una mano anche voi a fermare quelli che vogliono rifarsi la casa a spese nostre”.
Un modo originale e colorato per sottolineare un fenomeno vergognoso e fastidioso come quello dei furti delle suppellettili negli esercizi pubblici, aggravato dal fatto che si tratta di un rifugio in montagna.
“Ovviamente, lo specifichiamo anche se speriamo non serva, il rifugio non chiude e Ikea non ha fatto nessuna offerta”, conclude il messaggio. Si perché pare qualcuno, a leggere i commenti, ci avesse davvero creduto.