Il Pasubio è un concerto a cielo aperto. Musica e luci sulle 52 Gallerie
Immaginate la Strada delle Gallerie a Valli del Pasubio, con i suoi 52 tunnel che si snodano tra le viscere ed i pinnacoli del Monte Pasubio. Aggiungete poi a questo scenario i suoni degli strumenti a fiato e le voci dei cori che stamane erano disposti sul percorso della mitica Strada. Ebbene il risultato è straordinario, con il Pasubio che sembra improvvisamente prendere voce e intonare una colonna sonora naturale.
Una tromba, un flauto traverso, un sassofono, tre cori ed un gruppo di recitazione. Erano questi gli artisti e musicisti disposti stamattina in prossimità delle prime 30 gallerie. Una giornata speciale per inaugurare i lavori svolti nella Strada negli ultimi anni, e per presentare al pubblico le installazioni luminose dell’artista Marco Nereo Rotelli sulle gallerie numero 16, 17 e 34. Proiezioni di versi poetici del ‘900, corredati dai commenti che il direttore dei lavori sulle Gallerie in tempo di guerra fece nei suoi scritti. “Impresa da giganti”, “Miracolo di ardimento”, “Lavoro esemplare”; sono solo alcuni degli scritti che si possono leggere sotto forma di fasci luminosi nell’attraversare il percorso.
Un lungo viaggio emozionale fatto dunque di luce e suoni, con le note dei fiati presenti a riempire l’aria di sinfonie del repertorio classico. “La musica è veicolo di amore – ha commentato lungo il percorso Rotelli, ideatore del progetto artistico – che è assenza di morte. Il Pasubio ha visto tante sofferenze, e per questo noi oggi animiamo le Gallerie di emozioni positive, di luce nelle tenebre”.
E così tra uno scorcio e l’altro della Val Leogra vista attraverso i pinnacoli del Pasubio si poteva fermarsi ad ammirare il giovane suonatore di flauto traverso esibirsi illuminato dalla luce della feritoia sulla galleria 13, piuttosto che il trombettista sistemato in posizione dominante dopo il decimo tunnel. “Un esperimento ben riuscito – ha affermato soddisfatto il direttore dei lavori Carlo Costa – prove generali per altri progetti che abbiamo in mente per gli anni a venire”.