Cantiere Spv Ovest, interrogazione di Guarda (Ev): “A rischio l’incolumità degli abitanti”
Torna a porre l’attenzione sul cantiere della Superstrada Pedemontana Veneta in corso di ultimazione tra Castelgomberto e Cereda di Cornedo la consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda. Il tema centrale consiste nella vulnerabilità del territorio sul piano geologico in conseguenza dei lavori di scavo e costruzione della galleria, vera “croce” sul progetto complessivo della Spv ritardato per più questioni anche di giustizia, in particolare in prossimità della galleria con sbocco a Malo.
Perplessità e richieste esplicite di verifica sono state espresse oggi dalla amministratrice vicentina attraverso un comunicato stampa che preannuncia un’interrogazione nella prossima seduta del Consiglio Regionale. Già nel passato recente Guarda aveva effettuato ricognizioni sul territorio, in compagnia di alcuni residenti preoccupati, in particolare di fronte alla voragine che si creò in località Cracchia, nel territorio cornedense.
“La costruzione della galleria della Spv ha reso ancora più vulnerabile il territorio – spiega la consigliera in minoranza – tanto che la voragine in allargamento creatasi lungo il tratto che collegherà la valle dell’Agno al comprensorio di Malo-Schio ha messo a serio rischio l’incolumità degli abitanti della zona e a dura prova alcune abitazioni. Tra queste quelle di via Palazzina di Cereda di Cornedo Vicentino, i cui abitanti rimangono in attesa di risposte da parte della Regione”.
Continua la Consigliera Guarda: “Per questo ho presentato una interrogazione per chiedere all’assessore regionale di competenza se siano stati attivati monitoraggi sugli immobili di Via Palazzina di Cereda e con quali esiti. Inoltre ho chiesto se in quell’area siano state compiute operazioni di carotaggio geologico”. Infine, il ricordo di riguardo il giorno più tragico nel grande cantiere, quello legato a infortunio mortale sul lavoro. Il 19 aprile del 2016 un operaio siciliano di 54 anni originario di Messina, infatti, perse la vita nelle prime fasi di scavi. Il tecnico escavatorista da tre mesi si era trasferito in Veneto da dipendente di una ditta esecutrice dei lavori in appalto: fu travolto da un masso, e morì sul colpo.
“Sono trascorsi 5 anni dalla scomparsa di Sebastiano La Ganga, morto tragicamente durante i lavori di costruzione della Superstrada Pedemontana Veneta, nell’escavazione del tunnel tra Malo e Castelgomberto. Oggi il mio pensiero è rivolto a lui e alla sua famiglia. Il ricordo è doveroso, per non dimenticare come quest’opera abbia ancora molte questioni aperte, riguardanti anche la sicurezza di lavoratori e cittadini. Deve essere al primo posto, soprattutto nelle opere pubbliche. Un monito che non deve cadere a vuoto.”