Addio a “Berto” Zocca, decano dei ristoratori scledensi tra fornelli e musica
Per tanti è stato un maestro Umberto Zocca, e una persona da tenere viva in un angolino del cuore e della mente per chi aveva la confidenza di chiamarlo per nome e conoscere da vicino quel lavoratore instancabile. O, anzi, con il nomignolo “Berto”. Si è spento nei giorni scorsi a 87 anni uno dei decani della ristorazione dell’Altovicentino, molto conosciuto in particolare a Schio e dintorni in virtù della sua lunga carriera tra i fornelli. Ma anche per lo spirito che lo contraddistingueva.
A ricordarlo domani mattina, venerdì 16 aprile, nel giorno del commosso addio saranno non solo cuochi e imprenditori della ristorazione, ma anche generazioni di lavoratori che si sono alternati al suo fianco nelle sue attività, in particolare a Ponte di Liviera proprio a Schio.
Come rivela un approfondito ricordo apparso sulla pagine del Giornale di Vicenza, Zocca era riuscito a superare anche l’infezione da Covid ma, purtroppo, il suo fisico provato ha ceduto costringendo la moglie e i due figli, primi fra tutti, a salutare il proprio capofamiglia. Cuoco specialista delle griglie per quasi 40 anni a deliziare i palati dei clienti buongustai, insieme alla moglie con la quale offriva un “panorama” culinario tipico e accontentando tutti i gusti. D’altronde “Berto” proveniva da una famiglia non solo numerosissima – nove fratelli in tutto – originaria di Giavenale ma soprattutto di cuochi provetti, alcuni dei quali per professione e divenuti titolari di cucine e tavole in Altovicentino.
Senza però fermarsi a badare solo al proprio “orticello” ma, anzi, dedicandosi a tutto il comparto locale assumendo l’incarico di promotore ruspante di un gruppo di ristoratori della zona per offrire qualcosa in più, insieme a Piero Collareda: lo spettacolo insieme ai piatti da gustare. Quelle che oggi si potrebbero definire come rassegne enogastromiche in musica. Eravamo a metà degli anni ’80, ma la memoria di tanti scledensi ospiti e commensali di quelle serate di buona musica e divertimento non tradisce. Ricordando la musica in taverna e da ballare oltre che ascoltare, con la “pancia piena” e il sorriso parimenti garantiti.
Il funerale sarà celebrato domani mattina nel cuore di Schio alle 10.30 nella chiesa di S. Antonio Abate. Ad accompagnarlo all’altare prima della sepoltura la moglie Teresa, i figli Gianni e Angelo, i nipoti e gli altri parenti e amici. A ricordarli, magari, saranno anche le tante coppie di sposi anche avevano scelto il suo ristorante per il banchetto nuziale nel giorno di festa più bello.