Regioni in pressing sul Governo per le riaperture: 380 i decessi per Covid nelle ultime ore
Regioni ed enti locali in pressing sul Governo per riaprire progressivamente le attività nei prossimi due mesi. Atteso per oggi, nella cabina di regia, convocata dal premier Mario Draghi con le forze di maggioranza, il primo round sulla road map per far ripartire le attività economiche. Il ministro Speranza e il Pd sono però per la linea del rigore e di non allentare prima del 3 maggio con il 1° in rosso. Il centrodestra invece vorrebbe approfittare del monitoraggio di oggi per programmare già dal 26 aprile le riaperture.
Approvato intanto il nuovo scostamento di bilancio da 40 miliardi di euro, per finanziare il dl Sostegni bis a favore delle imprese ed è arrivato anche il via libera al Def. Nel frattempo il piano vaccini va avanti: Figliuolo annuncia l’arrivo di 7 milioni di dosi Pfizer in più nel trimestre, che compenseranno anche lo stop al Johnson & Johnson. “Dobbiamo proteggere i più esposti, se non facessimo di tutto per riuscirci saremmo dei criminali” ha detto il commissario straordinario.
Secondo l’ultimo bollettino, nelle ultime ore si sono registrati 16.974 nuovi positivi al coronavirus, a fronte di 319.633 tamponi effettuati. I morti sono 380, con il tasso di positività che si attesta al 5,3%. Scendono di 73 unità i posti nelle terapie intensive, 782 in meno i ricoveri ordinari. Dal monitoraggio dell’Iss dipenderanno anche i nuovi colori delle Regioni. Puglia e Campania sperano nella zona arancione, mentre la situazione sembra più complicata in Valle d’Aosta e Sardegna. A rischio zona rossa anche la Sicilia.
Secondo i dati relativi al terzo “Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19”, diffuso dall’Agenzia Italiana del Farmaco: in Italia 4 decessi da trombosi al 22/3 in seguito al vaccino AstraZeneca. Nello specifico, su un totale di 62 casi inseriti in Eudravigilance in Italia (la banca dati europea delle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai medicinali), “sono stati segnalati 7 casi (2 i decessi) di trombosi dei seni venosi intracranici fino al 22 marzo 2021 e 4 casi (con 2 decessi) di trombosi di più vasi sanguigni in sede atipica sui 24 inseriti nello stesso periodo nella rete sorveglianza Ue”.
E su Astrazeneca si è espresso ieri anche il ministro della Salute Roberto Speranza nell’informativa alla Camera: “AstraZeneca come tutti gli altri vaccini messi in commercio dall’Ue è sicuro e salva la vita delle persone come dimostrato dalla campagna vaccinale in GB. In questa lotta contro il tempo è fisiologico che dopo milioni di inoculazioni l’utilizzo di un vaccino possa essere rimodulato, e ciò è necessario per un principio di precauzione”. Tuttavia ha aggiunto Speranza, “con AstraZeneca, prosegue una dura discussione sui ritardi inaccettabili nelle forniture all’Ue”.