L’ultimo viaggio di “Gigi” Pettinà è verso il cielo. Addio a un pioniere dei trasporti turistici
“Buon viaggio”. Due semplici parole che racchiudono una vita intera, con un augurio che sarà stato ripetuto probabilmente migliaia di volta al “buon Gigi”. Un’esistenza che ieri ha concluso Luigi Pettinà, a 78 anni, e che lascia non solo il paese di Carrè in lutto per la morte di uno dei suoi “personaggi” testimoni di un’epoca, ma anche i tanti vicentini che con lui al posto di guida hanno visitato i posti più belli d’Italia.
Imprenditore nel settore del turismo e degli autoservizi, ha fatto dei pullman una seconda casa su ruote, coinvolgendo i tre figli in un’attività che si è espansa nell’Altovicentino con il passare del tempo. Per lui oltre 50 gli anni di lavoro, dopo un’intuizione in età giovanile rivelatasi la professione da abbracciare, al pari di quei grandi volanti delle corriere di una volta, macinando decine di migliaia di chilometri. Padre e nonno, Luigi Pettinà di recente era anche passato “di grado”, grazie alla nascita di un pronipotino.
Si va indietro fino agli anni ’60 per vederlo “innestare la prima marcia” nel lontano 1963, dopo aver acquisito un’autovettura da cinque posti prima, “rielaborata” poi a sette sedili, noleggiandola per matrimoni e piccoli eventi. Per gli esperti una Fiat 2300. Grazie al primo lavoro come meccanico di autofficina a Thiene. Da qui il primo gruzzolo di lire messo da parte e da reinvestire sul primo minibus e, più avanti, un altro balzo per quella che ai tempi si chiamava ancora “corriera“. E via via le altre proposte, con il tour operator e la nutrita flotta di pullman con il marchio “Pettinà Viaggi” in bella vista. Divenendo di gita in gita punto di riferimento di turisti e viaggiatori, e in particolare delle associazioni della zona. Tra queste, per citarne una tra le più affezionate, quella dei Combattenti e Reduci di Guerra di Carrè che accompagnava nei luoghi sacri ai soldati scampati all’orrore.
Nata come una passione personale, quella per la guida da abbinare al divertimento, poi è diventato un traguardo e una fonte di sostentamento per lui, la moglie e i figli ai quali ha infuso le stesse motivazioni forti indispensabili per portare avanti un mestiere che implica sacrificio, soprattutto del tempo libero nei fine settimana. Con la tenacia e la laboriosità che “Gigi” aveva ereditato dalla tradizione contadina dei genitori. Di giovedì mattina, ieri, l’annuncio dell’addio da parte dei familiari, che hanno salutato il capofamiglia nell’intimità della sua casa, dopo i problemi di salute che negli ultimi anni lo avevano colpito e il dolore già affrontato per aver perso sua metà, la signora Milena.
“Stamattina hai intrapreso il tuo ultimo viaggio – questo il commosso saluto pubblico da parte di chi gli è sempre stato vicino, i figli Massimo, Bruno e Mara con i nipoti, la sorella Giuseppina e il pronipote -, con te ne abbiamo fatti tanti, ci hai insegnato ad amare questo lavoro e a farlo con passione. Insegnamenti che terremo sempre vivi dentro di noi. Fai buon viaggio! Per tutti noi sarai sempre al nostro fianco! Ognuno con i suoi ricordi: padre amorevole, autista di fiducia, compagno di viaggi. Abbraccia Milena anche per noi e continua a guidarci! Buona strada”. Qualcuno tra i più “maturi”, leggendo queste parole e vedendo alcune foto, lo ricorda ancora con l’immancabile stuzzicadenti.
Infiniti i messaggi d’affetto e vicinanza che si possono leggere sul web in queste ore, con dedica a Luigi e a Milano, che hanno “scarrozzato” anche generazioni di ragazzi a scuola per tanti anni nel secolo scorso. Il funerale sarà celebrato domani, sabato 17 aprile, alle ore 15 nella chiesa Arcipretale dì Carrè, partendo dall’abitazione in Via Ronchi alle ore 14.45. Il Santo Rosario sarà recitato invece stasera alle ore 19.