Sentenza apripista del Tar: legittima la sospensione comunale dell’attività della Lucky Ville
Anche il Comune può sospendere, in caso di abuso, una licenza rilasciata a una sala giochi dal Questore di Vicenza. Lo ha stabilito con una sentenza apripista il Tar del Veneto, che ha respinto il ricorso della società Led, titolare della sala giochi Lucky Ville di via Corner a Thiene. Si tratta di una sentenza apripista in Veneto.
Le vicissitudini sono note da tempo: il Comune ha regolamentato in modo stringente gli orari delle sale giochi, tentanto di contenerne l’attività che tanti problemi sociali crea a causa dell’esplodere delle dipendenze da gioco. Generalmente le sale fanno un po ‘quello che vogliono, pagando le multe e proseguendo la loro attività facendosi beffe dei regolamenti comunali. Con la decisione 841 del 13 settembre scorso del Tar Veneto ha però respinto il ricorso presentato dalla Led, che chiedeva l’annullamento dell’ordinanza sindacale di sospensione per tre giorni del funzionamento dei 76 apparecchi della sala a causa della violazione, recidiva, degli orari di apertura consentiti dalle norme comunali.
“E’ una sentenza importante, – dichiara il Sindaco, Giovanni Casarotto – la prima di questo genere nel Veneto in tema di competenza del Comune di disporre la sospensione degli apparecchi del gioco. Siamo soddisfatti e proseguiremo sulla strada intrapresa con fermezza e coerenza”.
La società aveva chiesto al Tar non solo l’annullamento dell’ordinanza comunale di sospensione per tre giorni del funzionamento degli apparecchi, ma anche di quella sindacale emessa nel 2015 che, da allora, ha disciplinato gli orari di esercizio delle sale giochi a Thiene e previsto, in caso di particolare gravità e recidiva, l’applicazione della sanzione della sospensione dell’attività.
Accogliendo le argomentazioni presentate dall’Avvocatura Comunale, il Tar ha quindi riconosciuto che la licenza rilasciata al gestore, pur essendo emessa dal Questore, può essere sospesa nel caso di abuso della persona autorizzata, prevedendo che quest’ultima sia utilizzabile non solo dal Questore – per ragioni di pubblica sicurezza – ma anche dal Comune, per violazione delle disposizioni regolamentari che rientrano nelle proprie attribuzioni, in particolare quelle relative all’orario di esercizio delle sale giochi. Per il Tar è un abuso sanzionabile con la sospensione della licenza anche la semplice violazione delle modalità di svolgimento del servizio. E l’autorizzazione di polizia va esercitata, quindi, conformandosi non solo alle prescrizioni delle leggi, ma anche delle altri fonti che il diritto e la giurisprudenza definiscono “sub primarie” (come le ordinanze) e la loro violazione costituisce quindi un abuso.
“Alla luce di questa nuova conferma della legittimità del provvedimento adottato – aggiunge Alberto Samperi, assessore al bilancio, commercio e sicurezza – il Comune ha nuovamente scritto al Questore chiedendo con forza la revoca della licenza per questa sala da gioco e per tutte quelle che non rispettano le ordinanze di chiusura imposta dal Comune. Stiamo interessando della questione anche il Prefetto”.