“Niente cibo da casa per le feste in classe”, è polemica. Donazzan: “Serve buon senso”
L’assessore all’istruzione e formazione della Regione Veneto, Elena Donazzan, ha scritto personalmente alla dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Bombieri di Valstagna, prendendo posizione nei confronti della circolare con cui la dirigente degli otto plessi scolastici della Valbrenta impedisce di portare da casa alimenti destinati al consumo collettivo. “Vorrei capire quale significato educativo abbia un divieto di questo tipo – sostiene Donazzan – quando invece la scuola deve diventare sempre più un momento di crescita ed integrazione, anche attraverso momenti non formali”.
Il divieto – ribadito con una circolare del 13 ottobre – vale per i panini fatti in casa, la frutta per merenda, le fette di torta cucinate dalla mamma, nonché le torte fatte in casa per feste di compleanno o occasioni speciali della vita scolastica. Va precisato che la circolare fa riferimenti solo ai cibi per consumo collettivo, quindi con esclusione la merende individuali. La dirigente, Carla Carraro, precisa nella circolare di non voler mettere in discussione il valore educativo e socializzante dei momenti di convivialità, in cui è usanza lo scambio di alimenti portati da casa e offerti ai compagni di classe, ma sottolinea che la loro introduzione comporta per gli alunni alcuni pericoli, legati all’aumento di allergie e intolleranze, all’impossibilità di garantire la loro salubrità e genuinità e, infine, all’impossibilità di una loro corretta conservazione negli ambienti scolastici. Risultato: il divieto di farli entrare fra le mura scolastiche. La circolare si conclude poi con un sollecito ai bidelli ad eliminare cibo che venisse trovato nelle aule e con un’intimazione ai docenti, ai quali si attribuisce la responsabilità di eventuali problemi che dovessero insorgere qualora la circolare non venisse rispettata. La dirigente, infine, raccomanda anche ai genitori di “abituare i propri figli ad una corretta ed equilibrata colazione al mattino, dato che alcuni alunni arrivano digiuni a scuola, ed evitare merende ipercaloriche o troppo salate”.
“Festeggiare il compleanno in classe è da sempre motivo di inclusione – osserva l’assessore regionale Donazzan –, così come raccogliere fondi attraverso la vendita di torte è evento che crea spirito di appartenenza e rafforza la partecipazione della famiglie ai problemi reali e, a volte anche materiali, della scuola. Oppure le ‘feste’ di Natale, che hanno fatto conoscere tradizioni da condividere, senza mettere in gioco la religiosità più profonda. Tutti esempi di momenti di vita scolastica che hanno sempre avuto come protagoniste le torte, o in senso più lato, la condivisione della tavola e del cibo, non come freddo prodotto confezionato, ma in quanto frutto del tempo, sempre più prezioso, che mamme o nonne, alle volte anche i papà, dedicano ai propri bimbi e alla comunità scolastica”.
“Non mi sono noti casi di avvelenamento – prosegue l’assessore – e per quanto riguarda allergie e intolleranze alimentari, che sembrano essere il vero motivo del divieto dirigenziale, va detto che bambini e famiglie sono molto preparati e consapevoli dei pericoli, tanto che sempre più spesso i dolciumi sono previsti in ambiente scolastico con tutte le accortezze del caso. Del resto, analoghe precauzioni valgono anche per la mensa scolastica. Genitori e insegnanti sanno bene che la vita nella scuola non può essere diversa dalla vita fuori dalla scuola, anzi è proprio a scuola che si può vivere la dimensione comunitaria stando dentro le regole e introiettandone il significato. Regole che poi serviranno soprattutto fuori dai luoghi protetti”. “Invito ad affrontare il problema – conclude l’assessore – non solo in termini di responsabilità, ma soprattutto di buon senso”.