Un colonna di Malo è in “volata” verso il cielo. Addio ad Aldo, l’ultimo meccanico di bottega

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La bottega di riparazione cicli e motocicli di Aldo Costeniero. L'artigiano in pensione è uno dei premiati del Città di Malo dopo 70 anni di attività

Negli ultimi tempi i pochissimi maladensi che non lo avevano conosciuto e apprezzato dal vivo avevano potuto vederlo e apprendere un pizzico della storia umana e professionale. Questo perchè a parlare di Aldo Costeniero, storico meccanico di cicli e motocicli ed emblema delle officine ormai scomparse quasi ovunque era apparso sui giornali locali e sui social in virtù del premio “Città di Malo”. A lui conferito insieme ad altri concittadini illustri lo scorso inverno. Poche settimane fa, poi, la notizia improvvisa della chiusura della sua attività senza tempo aveva anch’essa destato interesse diffuso e, soprattutto, già tanta nostalgia.

Una sensazione che suscita sospiri e rimembranze dei tempi passati si è accresciuta, tra ieri e oggi, all’annuncio incontrovertibile dell’addio terreno da riservare con il massimo rispetto e omaggio ad Aldo, a cui decine e decine di “clienti” maladensi davano del tu, da tuttofare, nei suoi 70 anni di lavoro. Un po’ amico di tutti, un po’ nonno di tutti negli ultimi anni. E che aveva ereditato dai genitori una passione e un mestiere entrati nel suo dna. Le prime camere d’aria le aveva riparate a 8 anni, nel 1943, durante la guerra.

Aveva raggiunto la bella età di 85 anni lo scorso autunno, godendo di una forma invidiabile a lungo, sorretta da un carattere tenace quanto semplice. E da tanta inventiva fa abbinare alla manualità, qualità indispensabili per uno del suo mestiere e che lui incarnava al meglio. Sono in tanti a ricordarlo con centinaia di post che si leggono a Malo e dintorni, e non solo di partecipazioni al lutto che ha colpito la famiglia Costeniero. Ad andarsene, infatti, è stato un testimone e insieme un simbolo del secondo Dopoguerra e degli anni del boom economico, capace di adattarsi al galoppare dei tempi fino a pochi mesi fa. E un pilastro del paese. Mai fermo, nemmeno negli anni della pensione, da presenza fissa nella sua bottega di meccanico in via Liston, davanti al banco di lavoro con una catena di bicicletta tra le mani o un cacciavite o una gomma da rattoppare e gonfiare.

Il momento dell’addio terreno è stato fissato per sabato mattina, alle 10, al Duomo di Malo. Non tutti, probabilmente, potranno accedere in chiesa, ma ciascuno tra chi avrebbe voluto essere fisicamente presente saprà dedicargli un intimo ricordo o una preghiera, salendo con lui “in sella” in questo ultimo rettilineo. Domani sera alle 19.30 toccherà alla recita della veglia funebre. Il giorno successivo salma giungerà dall’ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa, dove Aldo è stato accolto negli ultimi sofferti giorni, purtroppo in condizioni di salute già segnate per poter sperare di riabbracciarlo. Alle sue donne, la moglie e la figlia Tina e Ketty, l’abbraccio simbolico di tutta la comunità.

Commovente il ricordo scritto dalla nipote Mara, poche ore fa, e offerto pubblicamente a quanti lo conoscevano. “C’era un animo così gentile in quelle mani grandi e spesse – recita la parte finale del testo -. Penso a quanto sia meraviglioso potersene andare avendo speso bene la propria vita. Ciao Aldo, ci hai donato tanta allegra saggezza, per questo sarai con noi per tanto tempo ancora”. Solo un mese fa proprio nella sua officina aveva ricevuto un ulteriore riconoscimento da parte dell’Ascom di Schio.

La tarda dell’Ascom mandamentale per i 70 anni di attività

Un’altra testimonianza preziosa è disponibile sul canale Youtube del videomaker Mattia Righele, realizzata solo due mesi fa con il compianto Aldo a raccontarsi in prima persona, con una lucidità straordinaria e un bagaglio di ricordi inestimabile.