In due rubano la cassettina delle offerte nella chiesa di Costo. Presi in 5 giorni
Sabato scorso avevano rubato una cassettina delle offerte per l’accensione dei lumini in una casa del Signore di Arzignano, e ieri sono stati denunciati in due dai carabinieri della compagnia di Valdagno, dopo un’intensa attività investigativa nei giorni seguenti al furto.I militari sono convinti che i ladri di “spiccioli ” erano due, e più precisamente un cittadino straniero di 34 anni e un vicentino di Chiampo di 45 anni, entrambi denunciati a piede libero per furto aggravato.
Il bottino è stato quantificato in al massimo 50 euro, non restituiti. Prezioso il contributo alle indagini della polizia locale intercomunale dell’Ovest Vicentino, che ha visionato le immagini e rintracciato i presunti colpevoli, sui quali peraltro non ci sarebbero dubbi sulla loro effettiva compartecipazione al furto.
Impossibile determinare con precisione l’ammanco patito dalla chiesa della Madonnetta di Costo, frazione di Arzignano, dopo il blitz dei due malviventi già noti alle forze dell’ordine, ma si tratterebbe di poca cosa, l’obolo lasciato da qualche fedele che nei giorni precedenti aveva dedicato una candela e una preghiera a un proprio caro estinto. Qualche decina di euro al massimo. A indignare, semmai, è il gesto, comunque non inedito, di profanare un luogo sacro andando trasgredire proprio sotto all’altare a uno dei dieci comandamenti.
I carabinieri che si sono occupati nel dettaglio delle indagini sono i militari della stazione di Arzignano, i quali attraverso testimonianze dirette e visioni dei filmati di sorveglianza della zona sono risaliti a due nominati fortemente sospettati. Si tratta di P.T. classe ’76 di Chiampo e M.E., quest’ultimo nato nel 1987 e senza una residenza nota, ma “attivo” nella zona dell’Ovest della provincia berica. Entrambi sono stati raggiunti da una pattuglia ieri mattina nella cittadina chiampese per la notifica delle rispettive denunce.
Oltre alle monete contenute nella scatola di metallo per le offerte, anche il porta lumini annesso è stato asportato dalla coppia. Con la speranza che il tutto venga al più presto restituito alla chiesa di Costo, in modo da rimediare sia al danno che al gesto sacrilego, ottenendo così almeno il perdono garantito dal “padrone di casa” in caso di pentimento, con intercessione magari del parroco. Per ottenere quello di un giudice, invece, il cammino di redenzione sarà forse più arduo.