Catalogna. Puigdemont rimane a Bruxelles. Giudice spagnolo lo convoca per interrogarlo
Carles Puigdemont, a differenza di quanto si pensava, non e’ rientrato a Barcellona con alcuni dei ministri del suo Govern destituito ma è rimasto a Bruxelles con altri ex ministri. A bordo dell’ultimo aereo proveniente dalla capitale belga ieri in serata c’erano soltanto due ex consiglieri della Generalitat: Dolors Bassa (lavoro) e Joaquim Forn (interno). I due sono stati accolti all’aeroporto El Prat da numerosi giornalisti e da manifestanti anti-indipendentisti, che hanno cantato canzoni pro-Spagna e hanno insultato i due, chiamandoli “traditori”, “cani” e chiedendo per loro il carcere.
Ieri intanto è stata un’altra giornata molto dura per l’ex presidente catalano. Puigdemont, minacciato di arresto in Spagna, da Bruxelles ha negato di voler chiedere l’asilo ma ha lanciato un appello all’Europa perché “reagisca” davanti alla “repressione” spagnola.
Nel frattempo in mattinata è arrivata la convocazione per domani per Puidgemont da parte della giudice spagnola Carmen Lamela per interrogarlo. Rischia la detenzione preventiva.
Sul fronte europeo sono arrivate le parole del il presidente dell’Europarlamento Tajani: “Carles Puigdemont è giunto a Bruxelles da cittadino Ue, nel cuore dell’Europa. In quanto tale, gode di tutte le nostre libertà e garanzie, può viaggiare come e dove crede. Non è un perseguitato politico”. Così Tajani aggiungendo: “Non vive in dittature come la Corea del Nord o il Venezuela. Bensì viene da una grande democrazia, quale è quella spagnola”. “Però ha violato sia le leggi catalane che quelle spagnole”.