Lovato Gas: trattativa in Regione, ma Variati e Cgil chiedono incontro urgente al Ministero
Cinquanta giorni di mobilitazione e i cento lavoratori della Lovato Gas di Vicenza non mollano: continuano ad alternarsi 24 ore su 24 davanti all’azienda di zona Casale e proseguono anche a lavorare regolarmente. Lunedì prossimo scade il primo termine per la mobilità (45 giorni) per 70 dipendenti, così come scade il contratto per i 20 interinali, ma dal 7 novembre prendono il via i trenta giorni di cosiddetta “trattativa istituzionale”.
Quella tra i rappresentanti sindacali e l’azienda si è conclusa infatti il 24 ottobre scorso con un nulla di fatto. Ora la possibilità di trovare una mediazione sarà al tavolo della Regione del Veneto, assessorato al lavoro: il 13 di novembre azienda e sindacato si incontreranno infatti davanti all’assessore Elena Donazzan e ai funzionari presso il Palazzo Grandi Stazioni a Venezia.
Su un altro fronte, è attiva la mediazione al tavolo della Provincia di Vicenza con Achille Variati, presidente a palazzo Nievo e sindaco della città. E proprio Variati, insieme al segretario generale della Fiom-Cgil di Vicenza Maurizio Ferron ha chiesto in una lettera un incontro urgente al Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) per scongiurare la chiusura dell’azienda.
Ad oggi secondo la volontà di Landi Renzo Group – azienda del settore componentistica auto che produce impianti gpl e metano, proprietario della Lovato – è prevista la chiusura entro i primi mesi dell’anno prossimo con delocalizzazione delle produzioni vicentine in Polonia, Iran e India.
Per Ferron e il funzionario Fiom che sta seguendo la vertenza, Morgan Prebianca, le strade sono due: o il gruppo rivede il piano industriale e mantiene aperta l’azienda, oppure vende ad altra proprietà il sito produttivo, “altrimenti per la Fiom e per la Cgil sarà lotta fino in fondo!” avvertono i due sindacalisti.