Lo scandalo delle violenze sessuali travolge anche il cinema italiano
Lo scandalo delle violenze sessuali travolge anche il cinema italiano. Dopo le rivelazioni di Miriana Trevisan su Gabriele Salvatores nelle ultime ore a finire nell’occhi del ciclone è stato il regista Fausto Brizzi, indicato come l’autore delle molestie di cui, pur senza farne il nome, avevano parlato alcune attrici italiane. Lui però, nega categoricamente di aver mai avuto “rapporti non consenzienti o condivisi”.
In una lettera inviata agli organi di stampa dal suo avvocato, Antonio Marino, Brizzi spiega “di aver appreso con grande sconcerto da articoli apparsi sulle pagine di alcuni quotidiani dell’esistenza di ipotetiche segnalazioni di molestie fatte da persone di cui non viene precisata l’identità. Procederò in ogni opportuna sede nei confronti di chiunque abbia affermato e affermi il contrario. In via precauzionale, e per evitare strumentalizzazioni, ho sospeso – spiega il regista – tutte le mie attività lavorative ed imprenditoriali. Chiedo a tutti il massimo rispetto della privacy della mia famiglia e, in particolare, di mia moglie”.
A scagliarsi contro il regista, poco dopo la pubblicazione della lettera, Asia Argento. “Querelaci a tutte! Non abbiamo paura!”, ha scritto l’attrice su Twitter commentando l’articolo di Repubblica. Era stata proprio Argento a denunciare, tra le prime, il produttore americano Harvey Weinstein. Ma il regista di “Notte prima degli esami” e “Maschi contro Femmine” ha replicato che che porterà in tribunale chiunque tenterà di additarlo come ‘l’Harvey Weinstein italiano’.
“In via precauzionale, e per evitare strumentalizzazioni, ho sospeso – ha quindi spiegato Brizzi- tutte le mie attività lavorative ed imprenditoriali”.