Usa: la Corte suprema ha detto sì al Travel Ban
Alla fine il presidente americano Donald Trump ha vinto la sua battaglia contro l’immigrazione. Il Travel Ban, partito con il nome di Muslim Ban, è legge dello Stato. Lo ha deciso la Corte suprema, rovesciando tutte le sentenze dei livelli inferiori della magistratura che avevano dato verdetti contrari nei mesi scorsi. Dunque si conclude con una vittoria del tycoon la vicenda che ha più perseguitato la sua presidenza dagli inizi.
In sostanza la terza e ultima versione del “Travel Ban” voluto da Donald Trump può, per ora, entrare in vigore nella sua interezza, mentre continua la battaglia legale tra il governo americano e chi si oppone al provvedimento che chiama in causa soprattutto i cittadini di sei nazioni prevalentemente musulmane. La decisione della Corte, lo ricordiamo, è temporanea, presa a tutela delle prerogative del presidente, confermando che è lui a dover governare le frontiere pensando alla sicurezza dei cittadini.
In gioco c’è un divieto permanente di ingresso negli Usa per gran parte dei cittadini di Iran, Libia, Siria, Yemen, Somalia, Chad e Corea del Nord oltre ad alcuni funzionari del governo venezuelano e delle rispettive famiglie. Il massimo organo giudiziario statunitense ha accolto la richiesta, fatta nella seconda metà del novembre scorso, del dipartimento di Giustizia. Due giudici liberal, Ruth Bader Ginsburg e Sonia Sotomayor, hanno votato contro.
La Casa Bianca non si dice sorpresa per la decisione della Corte. Il bando dagli arrivi da sei Paesi a maggioranza musulmana è “legale ed essenziale per proteggerci”.