Scoperto traffico illegale di rifiuti elettronici con la Nigeria: denunciati in otto
Un traffico di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (i cosiddetti Raee) tra l’Italia ed il continente africano è stato scoperto dal nucleo investigativo polizia ambientale, agroalimentare e forestale dei carabinieri di Vicenza, a conclusione di una complessa ed articolata indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia.
Sette persone di origine nigeriana sono state denunciate. Fra l’anno scorso e quest’anno hanno raccolto, presso esercizi commerciali in tutto il centro e nord Italia, apparecchiature elettroniche fuori uso, quali fotocopiatrici e stampanti da ufficio, condizionatori e tv, per stoccarli temporaneamente presso un magazzino a Castegnero, nel vicentino, ed infine caricarli in container imbarcati su navi in partenza dal porto di Genova Voltri e dirette in Nigeria.
Giovedì scorso i militari hanno effettuato una serie di perquisizioni nel magazzino, nelle abitazioni delle persone indagate e presso il porto di Genova Voltri, trovando ingenti quantitativi di apparecchiature fuori uso, accompagnate da false dichiarazioni degli esportatori (che attestavano di trasportare semplici masserizie), che miravano ad eludere i controlli doganali.
I carabinieri forestali sono riusciti ad accertare che il numero dei container partiti dal vicentino e diretti in Africa, solo quest’anno, sono stati più di trenta.
Tra i denunciati c’è anche l’amministratore unico di una nota società di Napoli che svolge attività di organizzazione ed intermediazione di spedizioni internazionali. Secondo i militari, i rifiuti vengono portati in Nigeria ed altri Paesi Africani al fine di estrarre, illecitamente e con gravi danni all’ambiente ed alla salute umana, metalli preziosi mediante fusione ad alte temperature.
Gli indizi a carico delle otto persone coinvolte sono numerosi: per loro l’accusa è di concorso in traffico di rifiuti. Le indagini continuano.