Salma del Re Vittorio Emanuele III in Italia. La comunità ebraica di Roma: “Scempio la salma al Pantheon”
Non si placano le polemiche dopo il rientro ieri, delle spoglie di Vittorio Emanuele III. La salma è arrivata nel Santuario di Vicoforte, nel cuneese, dove ha trovato posto accanto a quella della moglie, Elena, già traslata nei giorni scorsi da Montpellier.
Ultime in ordine di tempo le parole della presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello sulla possibile sepoltura del re al Pantheon. “Sarebbe veramente uno scempio mettere la salma vicino a questo luogo che è stato quello della deportazione di tanti ebrei italiani”. Arriva però la replica del presidente del Senato Grasso che non lascia spazio a dubbi, escludendo il Pantheon come destinazione finale del feretro: “Un paese maturo e democratico deve saper fare i conti con il proprio passato. Le responsabilità prima, durante e dopo l’avvento del fascismo, così come la firma delle vergognose leggi razziali, non consentono alcun revisionismo”, afferma in una nota. “Il rientro della sua salma in italia, essendo stata esclusa categoricamente la possibilità della tumulazione al Pantheon – aggiunge-, è un mero atto di umana compassione senza alcun onore pubblico, gestito con prudenza e sobrietà”.
In precedenza proteste di Liberi e uguali e dell’Anpi anche sulla traslazione della salma, avvenuta con un volo militare. In particolare il presidente emerito dell’Anpi Carlo Smuraglia aveva detto: Ritengo che portare la salma in Italia con solennità e volo di Stato è qualcosa che urta le coscienze di chi custodisce una memoria storica. Urta con la storia di questo dopoguerra”.
Intanto oggi Vittorio Emanuele, Marina, Emanuele Filiberto, Maria di Savoia e Sergio di Jugoslavia renderanno omaggio alla salma del re al santuario di Vicoforte in provincia di cuneo.