Altro salto nel vuoto dal ponte altopianese. E’ il terzo in un mese, muore 28enne
Ancora una volta un salto nel vuoto, e di nuovo il pensiero va a una famiglia che rimane sospesa tra il dolore di una perdita improvvisa e mille domande che difficilmente trovano risposta. Si tratta delle terza morte in poco più di un mese in circostanze analoghe, e le stesse modalità da queste parti: dall’Altopiano dei Sette Comuni si piange la vita di un ragazzo di solo 28 anni, interrotta ieri in seguito a un tragico gesto volontario.
Teatro dell’ennesimo dramma esistenziale un giovane dell’Ovest Vicentino nato nel 1993, di cui non si rivelano altri particolari di natura personale. Era salito, da solo, nel pomeriggio di domenica sul ponte di Roana per poi lasciarsi andare in un buco nero, quello che lo ha portato alla decisione più estrema.
Questo nonostante i tanti appelli sulla stampa di psicologi e associazioni che tentano ogni giorno di tendere la mano e alzare un muro contro il suicidio, strali lanciati anche da chi rimane e ne viene indirettamente colpito: grida di dolore tra familiari e amici, in un periodo certo non facile legato alla pandemia che sembra acuire un problema sociale mai sopito. Si ricorda ancora una volta che esistono molteplici possibilità di sostegno che più gruppi di volontari offrono a cuore aperto, disponibili – in maniera gratuita e anonima – a proporre punti di vista e percorsi utili per considerare difficoltà, delusioni e aspettative sotto una nuova luce.
L’invito per chi dovesse trovarsi in difficoltà temporanea o in condizioni psicologiche di instabilità emotiva è di contattare gli operatori del numero unico attivi 24 ore su 24, come il Progetto InOltre (800.334.343) e la Fondazione Di Leo (800.168.768). Risponderanno persone qualificate che potranno prospettare possibili alternative e percorsi sperimentati con ottimi riscontri.
Nel caso di ieri, non erano state ancora attivate le ricerche di persona scomparsa da casa. Erano le 17.30, quando qualcuno ha notato un uomo avvicinarsi a piedi al ponte, senza poi vederlo attraversare da un capo all’altro. Da qui l’allarme con vigili del fuoco, carabinieri di Canove e polizia locale altopianese a recarsi sul posto, per le operazioni di recupero della salma, un macabro rito che si è ripetuto ancora una volta, e con una cadenza che non può che preoccupare ulteriormente in questa agghiacciante primavera.
Nella notte tra il 28 e 29 marzo un’adolescente di 16 anni ancora a Roana, e tre settimane dopo sul viadotto tra Enego e Foza una ragazza di 20 avevano compiuto gesto. Entrambe vivevano nell’area di Thiene e paesi vicini. Stavolta è una famiglia dell’area tra Montecchio Maggiore ed Arzignano ad affrontare il lutto.