Trump attacca la Cina: dà petrolio a Pyongyang e il tycoon potrebbe annullare l’accordo sul nucleare iraniano
Pechino continua a fornire petrolio al regime di Kim Jong-un nonostante le sanzioni votate dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. L’accusa arriva dalla Casa Bianca, ed è corroborata dalle immagini dei satelliti Usa.
“Colti CON LE MANI NEL SACCO. Molto deluso che la Cina permetta che il petrolio arrivi in Corea del Nord. Non ci sarà mai una soluzione amichevole al problema della Corea del Nord se questo continua ad accadere!”. Così su Twitter il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dopo che un giornale sudcoreano ha riferito che navi cinesi e nordcoreane si sono incontrate in mare per portare petrolio in Corea del Nord.
Il tycoon ha rilasciato anche un’intervista al New York Times: “Se la Cina non ci aiuterà con la Corea del Nord farò quello che ho sempre detto di voler fare”, minacciando un’azione più aggressiva contro Pechino sul fronte commerciale. Dal canto suo oggi Pechino, tramite il portavoce del ministero della Difesa Ren Guoqiang, ha dichiarato che le consegne di petrolio alla Corea del Nord da parte di navi cinesi non costituiscono una violazione delle risoluzioni Onu.
Proprio oggi il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha bandito dai porti di tutto il mondo quattro navi cargo nordcoreane per aver trasportato merci proibite in base alle sanzioni imposte al regime di Pyongyang, mentre la Cina si è opposta al blocco per ulteriori sei navi.
Poi l’inquilino della casa Bianca è tornato sull’indagine sul Russiagate che, dichiara: “mette gli Stati Uniti in cattiva luce”, dicendosi comunque convinto che sarà trattato giustamente dal procuratore speciale Robert Mueller. “Nessuna collusione” con la Russia è stata scoperta nel corso dell’inchiesta sul Russiagate, ha poi ripetuto più volte Trump. Sul programma nucleare dell’Iran invece, il presidente americano sta valutando di annullarlo definitivamente al suo rientro alla Casa Bianca dopo la pausa di fine anno.
Tutt’altro clima sul fronte israeliano, con il governo di Tel Aviv che progetta di scavare sotto alla Città Vecchia di Gerusalemme una linea ferroviaria che giungerà in prossimità del Muro del Pianto. Lì sarà costruita una stazione dedicata proprio al presidente Usa Donald Trump, in segno di gratitudine per la sua decisione di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Lo anticipa con grande evidenza il quotidiano israeliano «Yediot Ahronot» che attribuisce questa iniziativa al ministro dei trasporti Israel Katz.