Un palatenda allestito per l’addio a Claudia, la 24enne di Gazzo morta nell’incidente
Si ferma un intero paese e da due province vicine, quelle di Vicenza e di Padova, sfileranno decine di giovani verso il centro di Gazzo, dove oggi si terrà la cerimonia pubblica per il saluto a Claudia Cherobin, la studentessa universitaria di 24 anni tragicamente morta domenica 2 maggio, in seguito a un incidente stradale. Avvenuto tra Camisano Vicentino e Grumolo delle Abbadesse, alle 19.30, dopo una parte di pomeriggio trascorso con amici all’esterno di un locale di S. Maria, poco distante dal luogo dell’impatto con un’altra auto e lo schianto sul muretto in un fossato a bordo strada.
Con lei, sul posto di guida della Bmw distrutta dopo la collisione, c’era il fidanzato – T. S. le iniziali del ferito -, un ragazzo suo coetaneo tutt’oggi ricoverato all’ospedale San Bortolo in gravi condizioni. Solo il conducente dell’altra vettura coinvolta nel tragico sinistro stradale se l’è cavata riportando solo contusioni superficiali, un urto accidentale che aveva scatenato la carambola, a sua volta causato probabilmente da un sorpasso azzardato lungo la stretta strada di campagna di via Rasega. La coppia stava rientrando a Camisano, diretti verso l’abitazione del ragazzo.
Ma, oggi almeno, non è il tempo di discutere di quei terribili attimi che hanno strappato agli affetti e in particolare alla madre Livia Cherobin la sua unica e splendida figlia bionda dagli occhi chiari come il mare che tanti ammiravano. Un fiore appena sbocciato, una ragazza che si distingueva non solo per il suo aspetto estetico come rimarcato da tanti nei messaggi di commiato sui social, ma anche per l’intraprendenza e la voglia di vivere la sua gioventù con spensieratezza. Divertimento sì, ma anche la forza di volontà di portare a termine i suoi progetti, tra cui la sua aspirazione genuina per il mondo dell’arte e una laurea che ormai era imminente all’Università di Padova. Sfumata, purtroppo, insieme alla sua esistenza.
A Gazzo Padovano, dove vivevano insieme madre e figlia in via Baracca, legatissime tra loro, oggi pomeriggio alle 15 i tanti pensieri a lei dedicati e anche le lacrime versate per il triste destino toccato a Claudia si ritroveranno per l’ultimo saluto terreno. Sarà inevitabile ripercorrere le tappe che hanno contraddistinto la vita della 24enne cresciuta per buona parte a Vicenza, dove ha lasciato tanti amici, in virtù del percorso scolastico concluso con il diploma di liceo linguistico.
Per intraprendere da ventenne il corso di studi universitari del Dams, vivendolo appieno, dove l’arte e lo spettacolo affascinano quei giovani di talento e con una marcia in più da “spendere” del settore dell’intrattenimento e della socialità. Come era Claudia, appunto, e come rimarrà nei cuori di chi l’ha amata e oggi le riserverà un tributo speciale, seppur nella sofferenza di averla persa. A esprimere un ricordo anche l’Unione degli Universitari, associazione di cui era parte attiva, e il anche il Comitato Unico di Garanzia dell’ateneo patavino, organo paritetico per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni, dove ha rappresentato dal 2018 i diritti e le richieste di migliaia di studenti.
“Qualcuno le diceva sempre che aveva i girasoli negli occhi, e chiunque l’abbia anche solo incontrata non può dimenticarsi quella luce, non può dimenticarsi la sua solarità e il suo entusiasmo. Claudia non si è mai tirata indietro, quando si trattava di scendere in piazza e di difendere una causa giusta, o quando si trattava di rimboccarsi le maniche per costruire un Festival da zero. Non le mancava mai il sorriso, e aveva sempre un’idea brillante pronta, e la voglia e la creatività per costruirla. Claudia era una persona buona e generosa, con quella generosità non superficiale, che non faceva mai mancare una parola o un gesto di sostegno sincero. Oggi Claudia non c’è più, ma ai suoi amici, alle sue amiche, a chi ha avuto il piacere e l’onore di lottare con lei, rimane sempre la certezza che chi ha compagni non muore mai. Ciao Claudia, amica e compagna, che la terra ti sia lieve”.