In Cammino per la Pace: appuntamento l’1 gennaio con il silenzioso corteo cristiano
Dieci anni di Cammino per la Pace, a Vicenza. Il corteo cristiano ritorna lunedì, primo giorno dell’anno, con partenza alle 15 dall’ospedale civile di Vicenza di via Rodolfi e conclusione finale al tempio-basilica di S. Lorenzo. Il cammino silenzioso attraverserà Parco Querini, contra’ Chioare, contra’ Porti, con una tappa intermedia in piazza dei Signori per alcune sottolineature simboliche, ancora contra’ del Monte, corso Palladio, corso Fogazzaro. Al tempio San Lorenzo si ascolteranno il vescovo Beniamino Pizziol – che promuove il Cammino per la Pace assieme alla Pastorale Sociale e del lavoro diocesana – oltre ad altre testimonianze.
I Cristiani per la Pace, che con Giancarlo Albera della Pastorale sociale promuovono l’evento di matrice cristiana, ricordano che il corteo vicentino ricorre in occasione del “51° anniversario della giornata mondiale per la Pace, a partire dalla sua istituzione da parte di Papa Paolo VI, nel lontano 1967. Il tema della giornata mondiale si rifà ai contenuti del messaggio scritto dal Papa per questa giornata “Migranti e rifugiati : uomini e donne in cerca di pace”.
“A Vicenza, che rimane una città con una forte presenza di immigrati, nel particolare – avverte l’associazione cristiana – si vuole sottolineare che per tutti coloro che vivono la realtà locale esiste un problema della Pace intesa anche come salvaguardia della salute e dell’ambiente in cui si vive. Un messaggio che è una provocazione: la Pace pulisce il mondo. Partendo appunto dalle realtà locali, dalle vicende di tutto ciò che sta sporcando ed inquinando il nostro mondo, quali: l’inquinamento dell’acqua, l’aria irrespirabile della nostra pianura, le sicurezze di vario tipo, nei posti di lavoro, nel risparmio (banche che rubano), nelle varie espressioni del vivere quotidiano. Si possono ancora aggiungere il lavoro precario ed altri giusti diritti calpestati. All’interno di tutte queste realtà, c’è tanta sporcizia. E il rischio per tutti, è che davanti ad un mondo siffatto, ciascuno butti la sua di spazzatura”.
“Non ci si deve però abituare alla violenza o al disordine; i fatti che accadono, non sono solo un segno del destino. E’ possibile anche decidere diversamente. Il cambiamento dovrà dunque partire e riguardare anche il nostro stile di vita. La pulizia del mondo, parte appunto dalla pulizia dentro se stessi, dal piccolo, dal quotidiano, dall’ambiente che ci circonda per poi arrivare a rimuovere le cause delle tante violazioni e deviazioni”.