Iran: 9 morti nelle proteste della notte. Trump: “Sanzioni per colpire pasdaran”
Non si placa la tensione in Iran dove le proteste antigovernative che contestano il carovita e la corruzione del regime continuano a mietere vittime. Nove persone sono rimaste uccise durante gli scontri della scorsa notte, tra cui un bambino di 11 anni e un membro dei Guardiani della rivoluzione, i Pasdaran, una forza che risponde solo al leader supremo, l’ayatollah Ali Khameney. Sale così a 20 il bilancio delle vittime di sei giorni di scontri mentre gli arresti, quasi tutti a Teheran, sono complessivamente oltre 450: il 90 per cento delle persone catturate – precisa il ministero dell’Interno iraniano – è composto da teenager e da giovani con un’età media di 25 anni. In poco meno di una settimana, la protesta è dilagata in 50 città in tutto il Paese.
L’evolversi della tensione è seguita da vicino da Washington in particolare da Donald Trump che, difendendo il diritto di critica dei manifestanti, è accusato dagli ayatollah di cavalcare la protesta per fini politici anti Iran. Le nuove sanzioni minacciate nei mesi scorsi dall’amministrazione Trump – rivela il Wall Street Journal citando dirigenti Usa – potrebbero colpire i Guardiani della rivoluzione. In tal modo si eviterebbe di danneggiare gli iraniani che stanno manifestando.
Intervenuta anche l’Unione europea attraverso la portavoce dell’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Ue, Federica Mogherini: “Siamo stati in contatto con le autorità iraniane e ci aspettiamo che il diritto a manifestare pacificamente e la libertà di espressione siano garantiti, come conseguenza delle dichiarazioni pubbliche del presidente Rohani”. Appelli simili sono stati lanciati anche dal ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, e dal suo collega tedesco, Sigmar Gabriel.