Covid, approvato il certificato vaccinale Ue ma attenzione alle regole di alcuni Paesi
E’ stato raggiunto l’accordo provvisorio tra Consiglio Ue e Parlamento in merito al certificato vaccinale, il cosiddetto green pass che servirà a facilitare la libera circolazione dei cittadini europei vaccinati, guariti o in possesso di un test negativo al Covid. Entrerà in vigore dal 1 luglio e sarà disponibile sia in versione cartacea che digitale.
Si raccomanda comunque di consultare la scheda del Paese che si vuole raggiungere al fine di conoscere tutte le relative restrizioni. Ad esempio chi vuole raggiungere Francia e in Spagna dovrà esibire il referto negativo di un test molecolare (gli antigenici non sono accettati), effettuato nelle 72 ore precedenti la partenza. Sono tenuti a presentarlo anche quanti già sono stati vaccinati. In Austria, invece, chi arriva dall’Italia deve sottoporsi a un autoisolamento fiduciario della durata di dieci giorni, anche presso l’abitazione di parenti, purché venga rispettato l’isolamento dalle altre persone. La quarantena può essere interrotta in due casi: se si lascia l’Austria, garantendo condizioni di sicurezza oppure in caso di risultato negativo a test molecolare o antigenico, effettuato non prima del quinto giorno successivo all’ingresso in Austria. Se si desidera raggiungere la Germania via aereo è necessario disporre dell’esito negativo di un tampone (antigenico o molecolare) prima dell’imbarco, necessariamente scritto in inglese, tedesco o francese.
Secondo l’accordo, il regolamento del certificato Covid digitale Ue resterà in vigore per 12 mesi. Ovviamente non sarà una precondizione per esercitare il diritto alla libera circolazione e non sarà considerato un documento di viaggio. Per sostenere inoltre la disponibilità di “test abbordabili e accessibili”, la Commissione europea si è impegnata a mobilitare almeno 100 milioni di euro per l’acquisto di test allo scopo di rilasciare i certificati Ue.
I Paesi Ue devono accettare i certificati di vaccinazione rilasciati in altri Stati membri per le persone che hanno ricevuto un vaccino autorizzato dall’Agenzia europea dei medicinali (Ema) che attualmente sono quelli di Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Janssen. Spetterà ai Paesi Ue decidere se accettare anche i certificati delle vaccinazioni effettuate con gli altri vaccini utilizzati in base alle procedure di autorizzazione di emergenza nazionali o con quelli elencati dall’Oms per l’utilizzo di emergenza.
Secondo il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, è un diritto di tutti i cittadini europei chiedere il certificato anche dopo una sola dose di vaccino, compreso nel caso in cui sono richieste due dosi per essere completamente vaccinati. Gli Stati membri potranno poi decidere se ammettere persone che hanno assunto una sola dose o meno.
L’accordo politico dovrà ora essere formalmente adottato dal Parlamento europeo in programma martedì prossimo. Il voto finale della plenaria del Parlamento europeo è invece previsto durante la sessione plenaria dal 7 al 10 giugno.