Funivia Mattarone, ko il freno di emergenza. Stabile il bimbo sopravvissuto
E’ in corso un “tavolo tecnico” del sindaco di Stresa Marcella Severino, del ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini e del capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio per cercare di capire quanto accaduto ieri sul Mottarone in cui hanno perso la vita 14 persone.
La Procura di Verbania dovrà stabilire perché oltre alla rottura del cavo non abbia funzionato il freno di emergenza della cabina. Il responsabile provinciale del Soccorso alpino, Matteo Gasparini dice: “Sono tutte supposizioni, ma credo ci sia stato un doppio problema: la rottura del cavo e il mancato funzionamento del freno di emergenza. Non sappiamo perché non si sia attivato, mentre nella cabina a valle ha funzionato. La mancata attivazione del freno ha fatto sì che la cabina, dopo la rottura del cavo, abbia preso velocità, iniziando a scendere, finendo così catapultata fuori dai cavi di sostegno” spiega.
L’ultima revisione generale era avvenuta nel 2014 e aveva portato alla chiusura per due anni. In quell’occasione era stata eseguita anche una magnetoscopia sulle funi per verificarne la tenuta. Le cabine erano state smontate e rimontate con impianto acustico e videocamera di sorveglianza a bordo. Lavori costati 4 milioni e 400mila euro e finanziati dalla Regione Piemonte, dal Comune di Stresa e dalla società di gestione. Inoltre secondo il ministero per le Infrastrutture dopo la riapertura nel 2016 i controlli sono stati ripetuti a luglio 2017 e, successivamente anche a fine 2020 con verifiche specifiche sui cavi come conferma la stessa società di Vipiteno che si occupa della manutenzione straordinaria. La sostituzione dei cavi era invece prevista per il 2029.
Intanto il bambino di 5 anni, unico superstite, ha passato una notte tranquilla, lo spiega Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute: “Non resta che sperare. Abbiamo messo in campo tutte le nostre eccellenze e stiamo monitorando situazione minuto per minuto. Il bambino è stato operato ieri sera per ridurre le fratture e ora è intubato. Attendiamo le prossime 48 ore, la situazione è critica ma fa ben sperare”, aggiunge La Valle. “Il bambino è sedato e intubato – spiega poi Giorgio Ivani, direttore della Rianimazione del nosocomio – ieri ha fatto un intervento e adesso rimane addormentato. Nel corso della giornata faremo una risonanza magnetica per valutare le condizioni del cervello. Adesso deve restare calmo, speriamo. Non si può ancora dire se ha riportato traumi celebrali”.