Spv, venerdì l’inaugurazione della tratta Bassano-Montebelluna
Apre venerdì mattina un tratto estremamente significativo della nuova Superstrada Pedemontana Veneta: i 35 chilometri tra Bassano del Grappa e Montebelluna. A tagliare il nastro, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia.
Dopo aver aperto i tratti A31-Breganze (maggio 2019), Malo-A31 (a giugno 2020) e nel novembre scorso Breganze Bassano Ovest (tutti in terra vicentina), ora la nuova importante arteria si incuneerà quindi nella marca trevigiana, finora particolarmente penalizzata in quanto a traffico.
Dal 28 maggio, quindi, la Spv sarà percorribile da Malo (e dall’A31 Valdastico Nord) a Montebelluna,. Il tratto Bassano-Montebelluna è il più lungo ad essere aperto. “Contiamo di arrivare all’innesto con la A27 per fine anno. Restano da completare l’innesto sull’A4 a Montecchio e la galleria di Malo, ferma per varie inchieste, che contiamo di finire nel 2022” aveva spiegato nei giorni scorsi Zaia. La Superstrada Pedemontana Veneta, gestita in project financing dal Consorzio Sis, quando sarà ultimata sarà lunga complessivamente 94,5 chilometri e avrà 14 caselli. Attraverserà 36 Comuni e due Province. L’opera ha un costo è di 2,258 miliardi, che comprende 68 chilometri di opere complementari.
Ma quale sarà l’impatto su società ed economia venete della Spv? A delinearlo ci ha pensato la pubblicazione, la settimana scorsa, del “libro bianco” di Confartigianato Veneto: nel raggio di dieci minuti dai caselli della Spv, infatti, vivono più di 330 mila persone, e le 35 mila imprese che vi hanno sede impiegano oltre 154 mila addetti, di cui 69 mila (il 44%) nel settore manifatturiero. La nuova superstrada, in grado di collegare Montecchio Maggiore a Spresiano, passando per il distretto industriale di Thiene-Schio, per Bassano del Grappa e a nord di Treviso, interconnettendosi a tre autostrade (A4, A31 e A27) è considerata “un’occasione unica di ripensare il territorio e le sue condizioni di competitività. “occasione unica di ripensare il territorio e le sue condizioni di competitività; l’asse trasportistico è un servizio per l’innovazione, per collegare persone, interessi, formazione e lavoro”.
Di parere opposto il Covepa, il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa, che sottolinea come sia tutto pensato a costo zero, mentre in realtà c’è un costo ambientale altissimo.