Confindustria ottimista sulla ripresa dell’Italia: consumi ancora deboli, ma la svolta è vicina
Confindustria ottimista sulla ripresa dell’Italia anche se il sentiero da percorrere è stretto e tutto in salita. Tuttavia secondo la Confederazione grazie all’allentamento delle restrizioni anti-Covid si registrerà “nel secondo trimestre un primo, piccolo, aumento del Pil, cui seguirà un forte rimbalzo nel terzo e quarto pari a oltre il +4%, che si consoliderà” grazie agli investimenti finanziati dal piano europeo.
Il Centro studi nella Congiuntura Flash assicura che: “L’industria è solida e la produzione continua ad andare avanti, mentre qualcosa si muove anche nei servizi con i primi segnali positivi dalle riaperture. La produzione industriale è rimasta stabile a marzo (-0,1%), peggio delle attese, chiudendo il 1° trimestre al +0,9%. Il trascinamento statistico nel 2° trimestre è nullo e in aprile si stima una tenuta (nonostante il PMI salito a 60,7), ma è comunque prevista una variazione positiva nel trimestre: le attese di produzione sono in deciso aumento e le scorte in rapido decumulo; ciò indica una domanda oltre le previsioni e un necessario riaccumulo di stock, che sosterrà la produzione”.
Consumi ancora deboli, ma è vicina un’inversione di rotta: da maggio, è attesa “una graduale ripresa della spesa delle famiglie. La fine delle restrizioni ha rilanciato la fiducia dei consumatori, salita a quota 110,6, quasi sui livelli di febbraio 2020. Le riaperture delle attività nei servizi determineranno uno spostamento della spesa verso quei settori che erano stati fortemente penalizzati dalle restrizioni. Il recupero, però, potrebbe non essere rapido, né completo”. A far ben sperare per la ripartenza dei consumi anche il risparmio degli italiani che nel nel 2020 per quelle “famiglie che non hanno sofferto un crollo del reddito, ammonta a circa 26 miliardi di euro”.
Il mercato del lavoro fatica a ripartire. Un processo ancora lento ma con timidi segnali che lasciano ben sperare. ” Tra gennaio e aprile sono state create circa 130mila posizioni di lavoro, al netto delle cessazioni, contro un dato molto negativo (-230mila) negli stessi mesi del 2020 (+260mila nel 2019)”.
Ripresa dell’export. Un segnale incoraggiante arriva dal fronte delle esportazioni con un +2,6% a prezzi costanti e un +1,1% nel 1° trimestre. Numeri che fanno tornare le stime sui livelli pre-crisi. A trainare la ripartenza “sono state le vendite nei paesi UE; più deboli quelle extra-UE (+7,3% in valore)”. In salita “le vendite all’estero di beni intermedi e di consumo, in aumento quelle extra-UE di beni di investimento nel mese di aprile. Buone le prospettive, date anche le graduali riaperture in Europa e Usa, confermate dall’ulteriore miglioramento degli ordini manifatturieri esteri a maggio”.