Covid-19: sono 2.275 i contagi, altri 51 morti. Secondo l’ISS con i vaccini rischio di morte -90%
E’ stato un weekend da record per le somministrazioni dei vaccini anti-Covid, con due giorni consecutivi in cui sono state raggiunte le 600mila dosi, ma la battaglia non è ancora vinta. Ieri 2.275 nuovi casi di coronavirus, su 149.958 tamponi e altri 51 morti. Il tasso di positività è in lieve risalita all’1,5%, più alto rispetto all’1% di sabato. Calano invece i ricoveri: 14 in meno in terapia intensiva e 230 in meno negli altri reparti.
Da oggi avremo il coprifuoco a mezzanotte in zona gialla, mentre entrano in zona bianca Veneto, Abruzzo, Liguria e Umbria, che si aggiungono a Molise, Friuli Venezia Giulia e Sardegna. salgono così a sette le Regioni in cui è minore il rischio Covid. Il 14 giugno dovrebbero essere la volta di Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia, Emilia-Romagna e Provincia di Trento, mentre il 21 giugno in bianco dovrebbero passare anche a Sicilia, Marche, Toscana, Calabria, Campania e Provincia di Bolzano. Ultima la Valle d’Aosta, il 28 giugno.
Intanto secondo l’ultimo rapporto dell’Iss, la protezione dei vaccini anti Covid-19 è “protratta nel tempo”, il rischio di morte scende del 95%, quello di contagiarsi dell’80% e del 90% il rischio di finire in terapia intensiva. Il nuovo rapporto, che prende come punto di riferimento circa 14 milioni di persone vaccinate con almeno una dose, esprime una valutazione ad oltre 130 giorni dall’inoculazione del primo vaccino. Rispetto al rapporto precedente, sono aumentati i soggetti vaccinati nella classe di età da 40 anni in sù e si riscontra un aumento delle vaccinazioni con Pfizer/BioNTech e AstraZeneca e l’inizio delle somministrazioni del vaccino Johnson&Johnson.
L’analisi conferma inoltre come “i rischi di infezione da Sars-CoV-2, ricovero, ammissione in terapia intensiva e decesso, diminuiscano rapidamente dopo le prime due settimane e fino a circa 35 giorni dopo la somministrazione della prima dose”.