Intervento neurochirurgico per il 37enne in fin di vita dopo l’aggressione all’alba
Rimane ancora in condizioni di salute ad alto rischio e ricoverato in terapia intensiva al San Bortolo il 37enne vicentino aggredito da un “amico” all’alba di domenica mattina. Un pugno al volto a cui è seguita la caduta a terra, sbattendo il capo e determinando un grave trauma cranico che rischia di costare la vita ad Andrea Pinto, da tre giorni assistito nel reparto di rianimazione.
Un fatto che dall’indomani ha sconvolto la città di Bassano del Grappa e in particolare i residenti della zona intorno per la sua violenza, avvenuto all’albeggiare in via Roana, una piccola via residenziale del quartiere Angarano.
Unico indiziato legato all’episodio è il 21enne Omar Naamane, raggiunto domenica sera dai carabinieri del comando bassanese dopo una giornata serrata di indagini portate in campo con tempestività in seguito all’aggressione della stessa mattinata. Seguita a una notte di bagordi tra amici, su cui gli stessi inquirenti stanno indagando a fondo per accertare cosa sia accaduto nella notte tra sabato e domenica in un appartamento di via Roana.
Il bollettino medico aggiornato sulle condizioni del 37enne rivela condizioni sostanzialmente stabili: è stato sottoposto ad un delicato intervento neurochirurgico a Vicenza a causa della diffusa emorragia cerebrale di cui è stato vittima dopo il doppio colpo al capo tra il pugno sferrato dal ragazzo 21enne originario di Lecce e – questo lo scenario delineato dai carabinieri in attesa di conferme ufficiali – l’impatto sull’asfalto. In ragione delle condizioni di salute disperate dell’uomo soccorso in codice rosso e intubato sul posto, era stato disposto il suo trasferimento dal San Bassiano al San Bortolo dove è stato operato per ridurre il versamento di sangue: la prognosi rimane da sciogliere e quindi riservata.
L’indagato invece si trova al momento in stato di arresto, su ordine della Procura, isolato in una cella di sicurezza del carcere circondariale “Del Papa” di Vicenza, accusato di lesioni personali gravissime. Il nome – già conosciuto in virtù di precedenti di polizia – di Omar Naamane era spuntato nell’agenda degli investigatori a distanza di alcune ore dall’inizio degli approfondimenti legati al drammatico episodio, con la collaborazione della centrale operativa del Suem 118. S’indaga nell’ambito della droga bassanese.