Da Ginevra parte il disgelo tra Usa e Russia, ma la distanza resta incolmabile sui diritti umani
Nessuna svolta decisiva nel primo vertice tra Joe Biden e Vladimir Putin, ma a Ginevra è cominciato almeno il disgelo. I punti di convergenza, vanno dal ritorno dei rispettivi ambasciatori, alle consultazioni contro i cyber attacchi, con tanto di dichiarazione comune sulla stabilità nucleare volta a scongiurare una guerra atomica.
Resta invece un abisso sui diritti umani: Putin ha infatti respinto ogni accusa sull’oppositore russo Navalny, ha tirato in ballo Guantanamo e diverse violazioni dei diritti nelle carceri europee, mentre sull’Ucraina si è limitato a ribadire l’impegno a rispettare gli accordi di Minsk auspicando che Kiev faccia altrettanto.
A stupire il cambio di passo di Putin che, da una inziale diffidenza verso Biden, dopo l’incontro lo ha definito: “uno statista molto esperto, equilibrato, ha valori morali, abbiamo trovato un linguaggio comune. Questo non vuol dire che ci prometteremo amicizia eterna o dobbiamo cercare le nostre rispettive anime ma ho visto una scintilla di speranza nei suoi occhi”. Il presidente Biden non mi ha invitato negli Usa ne’ io l’ho invitato in Russia. Ci devono essere le condizioni giuste per questo”, ha spiegato Putin. “Abbiamo parlato del tema dei cittadini Usa detenuti in Russia e su questo punto potremo trovare un compromesso’, ha aggiunto il leader russo.
Anche il presidente Usa in conferenza stampa, ha messo in evidenza le prospettive di collaborazione con Mosca, ricordando che “un’altra Guerra Fredda non sarebbe nell’interesse di nessuno”. “Sono venuto” con l’obiettivo di “avere relazioni stabili e prevedibili: l’incontro è stato buono, c’è una genuina prospettiva di migliorare significativamente le relazioni” fra Stati Uniti e Russia, ha detto Biden che poi ha aggiunto: “La mia agenda non è contro la Russia, ma per gli americani”. inoltre l’inquilino della casa Bianca ha assicurato che continuerà a sollevare la questione dei diritti umani “perché sono nel nostro Dna”. Gli Usa risponderanno sempre ad azioni ostili russe, come alle interferenze nelle elezioni o agli hackeraggi. Proprio in merito a questo proposito, il presidente Usa ha consegnato a Putin una lista di “16 infrastrutture critiche” che devono essere off limit da ogni forma di attacco.
L’incontro tra Joe Biden e Vladimir Puitn non è stato lunghissimo. Appena 93 minuti, mentre quello con le delegazioni allargate ancora meno: 65, dopo una pausa di 45 minuti. Proprio la brevità dell’incontro ha lasciato sospettosi i grandi network che si aspettavano a seguire, una serie di ulteriori incontri delle due delegazioni, che però, non ci sono stati. Tuttavia uscendo dal bilaterale, Biden ha alzato il pollice verso la stampa.
Plauso della Cina all’intesa Usa-Russia: i due maggiori Paesi in possesso di armi nucleari “hanno una responsabilità più alta nel disarmo atomico”, ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian.