In mille dentro e fuori lo stadio per il saluto in musica a “Mike”. Palloncini bianchi al cielo
La cittadina di Rosà è diventata ieri pomeriggio il fulcro dei pensieri probabilmente di tutta Italia, o almeno di chi ha speso una lacrima o una preghiera – e sono stati tanti – per Michele Merlo, alias Mike Bird in campo artistico, il 28enne cantante vicentino spirato all’ospedale Maggiore di Bologna. Era la tarda serata di domenica 6 giugno, in seguito a un’emorragia cerebrale, conseguenza di leucemia fulminante.
Un dramma che ha sconvolto una famiglia ma non solo, anche il mondo dello spettacolo italiano – Mike era stato tra l’altro concorrente di “Amici” e autore di due album – e i tanti amici e fans del Bassanese, dove il ragazzo era cresciuto. Una profonda commozione collettiva ha pervaso la cerimonia celebrata dalle 17 di ieri allo stadio “De Zen” di Rosà, dove hanno preso posto 500 persone tra tribuna e campo d’erba. Almeno altrettante sono rimaste in pieid invece all’esterno dell’impianto sportivo.
Tanti gli artisti presenti ieri, oltre a quelli che hanno sfilato nelle due camere ardenti allestite mercoledì a Bologna e giovedì e ieri mattina nel paese natale di Michele. Al pari delle autorità amministrative e politiche accolte dal sindaco locale Paolo Bordignon, tra cui i leader di partito Matteo Salvini e Giorgia Meloni, a sostegno in particolare del papà Domenico e alla madre Katia, mentre la Regione Veneto è stata rappresentata da Manuela Lanzarin, rosatese e proprio qui ex sindaco. Poi gli amici vicentini, quelli conosciuti nel suo girovagare artistico per l’Italia rincorrendo i suoi sogni, e gli ex compagni di liceo e i fans del cantante.
A celebrare il funerale è stato don Carlo Maria Veronesi, dopo la rinuncia del parroco locale, che nell’omelia ha ricordato il cammino di Michele, con le mani sempre tese verso chi incontrava, in prima persona e attraverso i messaggi lasciati sotto forma di testi di canzoni ma anche attraverso il mezzo di comunicazione moderno dei social. A sfilare al microfono regalando parole toccanti sono stati amici, parenti e la fidanzata Luna, che ha esordito con la dedica “al mio romantico ribelle”. “Grazie a te, al tuo amore e a quello che mi hai insegnato, adesso so cosa voglio, cosa merito. Non ti deluderò. Se mi chiedessero cosa è mancato nel nostro rapporto finito troppo presto, risponderei nulla”. Tra i contributi musicali, a lasciare il segno è stata la traccia “Tutto per me” cantata da Federico Baroni, collega e amico di Michele, interpretando con la sua voce il brano di chi con lui ha condiviso l’avventura di “Amici” che ha fatto da ribalta per entrambi.
A fare da “angeli custodi” in terra, in una giornata difficile da affrontare anche sul piano del servizio di ordine pubblico e vista la calura da piena estate: un centinaio tra volontari, carabinieri, agenti di polizia locale e servizio sanitario pronto a intervenire in caso di emergenza. Come simbolo dell’anima del compianto accompagnata in cielo sono stati lanciati decine di palloncini bianchi e farfalle, liberi di volare. E di “Crederci sempre“, la canzone che ha fatto da colonna sonora al solenne addio. “Ora suonerai tra gli angeli”, quelli del cielo.