Quasi tutta Italia in zona bianca. Nuova indagine sulle varianti: preoccupa la Delta
Da oggi tutta l’Italia con l’eccezione della Valle d’Aosta passerà in zona bianca: anche Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Provincia di Bolzano, Sicilia e Toscana entreranno nella fascia di rischio più bassa. In zona bianca cade il coprifuoco e si allentano le restrizioni.
Oggi si riunirà il Cts per decidere quando in Italia si potrà fare a meno dell’uso della mascherina all’aperto. Una data plausibile potrebbe essere il 28 giugno, quando tutto il Paese sarà in zona bianca ma non si esclude uno slittamento in avanti, fino almeno alla settimana successiva ossia il 5 luglio. Ormai certo che bisognerà comunque mantenere il distanziamento se non si è congiunti e la mascherina andrà comunque indossata nei luoghi a rischio assembramento.
Secondo il presidente della fondazione Gimbe la mascherina all’aperto possiamo toglierla, soprattutto se siamo vaccinati, bisogna però continuare a prestare attenzione in situazioni potenzialmente pericolose. Alle 18:30 il Cts decide se dare via libera. La data potrebbe essere il 28 giugno, quando tutta l’Italia sarà bianca, non si esclude però uno slittamento in avanti di questo giorno, fino almeno alla settimana successiva, il 5 luglio. Immediata la replica del professor Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco e dell’università Statale di Milano: “Ritenere che la mascherina non serva più non è vero. Dover discutere sulla mascherina mi fa veramente fatica che non sia strumentale a piccoli vantaggi di ordine politico. L’obbligatorietà o meno è un discorso assolutamente marginale. Quello che mi auguro che faccia il Cts, – aggiunge Galli – e di conseguenza il governo, è di continuare a proporre l’utilità di questo strumento nelle circostanze e nelle condizioni in cui ancora è necessario”.
Nuova indagine rapida intanto sulla diffusione delle Varianti Covid in Italia, firmata dal direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza. Tra le principali varianti del Coronavirus la cosiddetta Delta è quella che più fa paura. Dalla circolare emerge che l’analisi riguarderà quattro macroaree con una tabella dettaglia sulla numerosità dei campioni richiesti a ogni Regione, o pubblica amministrazione, che dovranno inviare i dati entro il primo luglio prossimo. E intanto è in arrivo anche in Italia nuovi test in grado di riconoscere la variante Delta del coronavirus. “Servono nuovi criteri di analisi dei tamponi con un’alta carica virale per riuscire a individuare questa variante”, osserva il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca e direttore del laboratorio Cerba di Milano. L’appello del virologo è quello di modificare quanto prima i criteri per lo screening e ad aggiornare i test per la ricerca delle varianti che destano preoccupazioni”.