Preoccupa la variante Delta. Iss e Ministero della Salute: aumentare tracciamento e vaccinazioni
Covid-19. Resta stabile allo 0,69 l’indice Rt in Italia, mentre prosegue il calo costante dell’incidenza, passata dai 17 casi per centomila della scorsa settimana agli 11 per centomila di questa. Nell’ultima settimana tutte le Regioni sono ritenute a rischio basso (tranne il Molise, a rischio moderato) ed hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. E’ quanto si legge nella bozza di monitoraggio settimanale dell’Iss-Ministero della Salute, che chiede però, un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi, una elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione.
Preoccupa infatti il propagarsi della variante Delta anche in Italia. Ieri c’è stato un vertice tra il Cts e il ministero della Salute per programmare un aumento del tracciamento specifico: tra le ipotesi al vaglio, un maggior numero di tamponi, attenzione ai focolai, ma anche ai singoli casi. Si studiano anche misure coordinate tra gli Stati europei, come richiesto dalla cancelliera tedesca Angela Merkel.
Per il virologo Fabrizio Pregliasco, l’impennata di casi per la variante Delta, e Delta plus, “ci sarà”. “Siamo solo indietro rispetto all’Inghilterra. Ma il colpo di coda arriverà. Se siamo fortunati, , i casi gravi non cresceranno proporzionalmente al contagio”.
Massimiliano Fedriga: “Il lavoro da fare è vaccinare il prima possibile. Non abbiamo alternative”. “Oltretutto – ha proseguito il presidente del Fvg e della Conferenza delle Regioni a Mattino 5 – con la diffusione della variante Delta che ha una contagiosità decisamente superiore, rischiamo che le nostre misure comportamentali siano poco efficaci”. “Quindi – ha aggiunto Fedriga – dobbiamo fare una campagna vaccinale poderosa, proteggere la popolazione, utilizzando questo periodo, quello estivo, in cui fortunatamente nel nostro Paese i virus respiratori hanno una minore diffusione. Bisogna sfruttare questo momento sostanzialmente tranquillo per proteggersi in vista dell’autunno”.
Sul fronte scuola il ministro Bianchi assicura: “Stiamo lavorando” per escludere la Dad l’anno prossimo e “non trovarci così nella situazione dell’anno scorso. Ci stiamo lavorando tutti, non solo io, anche tutti gli insegnanti. Lavoriamo per una scuola in presenza che dia molta attenzione alla società, c’è il bisogno dei bambini di tornare a trovarsi. Una scuola che però deve essere anche molta attenzione a quel recupero di tutte le conoscenze che ovviamente, in un anno così difficile sono state più carenti”. Bianchi, ha rilasciato queste dichiarazioni a margine della visita a Firenze alla scuola ‘Piero della Francesca’, una delle tappe che il ministro sta facendo a livello nazionale nelle scuole che stanno partecipando al Piano estate.
Poi sull’uso delle mascherine Bianchi ha aggiunto: “dipende dal Cts. E’ l’organismo che ha la responsabilità di darci le regole sanitarie ed è giusto che siano loro a farlo. Ci adegueremo sulla base del principio di autonomia che regge le nostre scuole”.