Stop da luglio al Cashback, Cavion (Confartigianato): “Finalmente!”
Il Governo sarebbe intenzionato a sospendere il Cashback di Stato: ufficialità non ce ne sono, ma l’argomento è stato discusso ieri – secondo fonti della maggioranza – durante la riunione della cabina di regia a Palazzo Chigi. Se la notizia dovesse essere confermata, lo non rinnovo arriverebbe a un paio di giorni dalla data di conclusione del primo semestre dell’iniziativa, fissata al 30 giugno. Da luglio infatti si procederà con la liquidazione delle somme accumulate con i pagamenti delle carte registrate al Cashack, ma non ci sarà, per ora, un secondo semestre come inizialmente previsto.
In merito, il commento del presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion, è netto: “Finalmente!”.
“Già a marzo – sottolinea Cavion – avevamo espresso il nostro disappunto per misure, come appunto il cash back e la lotteria degli scontrini, che avevano l’aspetto dell’improvvisazione. Anche sui denari risparmiati avevamo visto lungo: 3miliardi di euro recuperati per il 2022 sospendendo il cash back, che diventano 5 se cancelliamo anche la lotteria degli scontrini. Ricordo che queste misure, giustificate con motivazioni deboli quali la lotta all’evasione, alla fine si sono dimostrate, soprattutto la lotteria degli scontrini, a portata dei soliti furbi che per fare un certo numero di operazioni, e avere quindi qualche possibilità di vittoria, pagavano anche un singolo caffè con bancomat o carta di credito”.
“Nel frattempo – aggiunge ancora il presidente provinciale di Confartigianato – come facemmo notare già a marzo, interi settori dell’artigianato hanno pagato davvero e caro il lockdown, le zone di vario colore, le restrizioni su orari e attività, i dispositivi e gli adeguamenti alle norme anti contagio, il balletto delle aperture a singhiozzo, contingentate, calendarizzate. Comprendiamo che forse si è trattato di misure dettate dalla non facile situazione del momento, tutto è partito con il super cash back di Natale 2020 per rilanciare gli acquisti, ma bene ha fatto Draghi a sospenderle”.
“Tra l’altro – sottolinea ancora Cavion – misure di questo tipo sono state decise unilateralmente quando invece, a nostro avviso, sarebbe stato auspicabile una riflessione con le categorie economiche più colpite per capire come meglio indirizzare le risorse. Ora, speriamo che i 3 miliardi risparmiati siano investiti in maniera più lungimirante per sostenere realmente le piccole e medie imprese in questa delicata fase di ripartenza fornendo loro strumenti, non solo economici, per tornare e rimanere competitive sul mercato”.
“In particolare – conclude Cavion -, le misure dei crediti di imposta sulle attività di ricerca e sviluppo, attualmente fissate in pochi punti percentuali, meritano di essere incrementate per dare slancio agli investimenti da parte delle imprese, così come il credito di imposta sugli acquisti di beni strumentali”.