Al via i lavori all’Ex Centrale del Latte. I dubbi delle opposizioni
Entro luglio prenderanno il via a Vicenza i lavori di recupero della grande area a parcheggio dell’ex Centrale del latte di Vicenza, nel quartiere di San Bortolo.
Grazie all’intervento verranno ricavati più di 50 posti auto, tre dei quali destinati a persone con disabilità. 20 saranno dislocati in prossimità della palazzina d’angolo mentre 31 nel lato opposto dell’area, lungo via Medici, in prossimità della chiesa del Cuore Immacolato di Maria. Inoltre, saranno inserite alcune colonnine di ricarica elettrica per veicoli e un’area sarà riservata al parcheggio delle biciclette.
“Sono in dirittura d’arrivo i lavori di ristrutturazione della palazzina d’angolo – ha precisato il vicesindaco con delega ai lavori pubblici Matteo Celebron –, pertanto è il momento di dare corso alla sistemazione delle aree esterne di pertinenza del primo stralcio del progetto. L’augurio è che anche per la parte centrale si vada al più presto verso lo sblocco del cantiere e il conseguente avvio dei lavori, come previsto dal Bando Periferie”.
Il progetto di recupero dell’ex Centrale del latte, del valore di oltre 4 milioni di euro, è infatti diviso in due stralci: il primo, che ha visto l’approvazione di una perizia di variante nelle scorse settimane, riguarda il recupero della palazzina d’angolo, del box auto e delle aree esterne in appalto al R.T.I. Maroso Ivo Enzo Srl Unipersonale, mentre il secondo, relativo alla riqualificazione della palazzina storica dell’ex Centrale del Latte e dell’ampia area esterna destinata a verde, è in attesa di ripartire dopo la risoluzione in danno del contratto d’appalto con Incos Italia SpA.
Il progetto rappresenta uno degli interventi più significativi del piano di rigenerazione urbana, finanziato per quasi 18 milioni di euro dallo Stato nell’ambito del Bando Periferie. Riguarda la riqualificazione di una superficie complessiva di circa novemila metri quadrati, con palazzine e spazi all’aperto da destinare a parco, piazza e parcheggi. Si tratta di una riqualificazione edilizia strategica per il quartiere grazie al recupero di spazi per la cittadinanza. Le soluzioni progettuali sono state condivise, infatti, con i residenti del quartiere, il comitato “Area ex Centrale del Latte”, la parrocchia del Cuore Immacolato di Maria, la Pro S.Bortolo e le altre realtà associative del quartiere.
I dubbi delle opposizioni
Sul cantiere piomba però la critica dei consiglieri comunali di minoranza Giovanni Selmo (lista Da adesso in poi) e Cristina Balbi (Partito Democratico). “Ancora non ci è chiaro quali siano i programmi dell’attuale Amministrazione sulla palazzina d’angolo. Il progetto esecutivo prevede che qui siano collocati i nuovi ambulatori del Servizio di Continuità Assistenziale, l’ex Guardia medica. Questo consentirebbe di liberare gli spazi di via Fincato, nel quartiere dei Ferrovieri, oggi non più adatti ad offrire il servizio di guardia medica e che potrebbero invece essere destinati ad ospitare la Medicina di Gruppo Integrata, come il quartiere chiede. Consentirebbe anche di collocare il Servizio di Continuità Assistenziale in un luogo prossimo all’ospedale, facile da raggiungere e dotato di ampio parcheggio e
di mantenere l’area dell’ex Centrale del Latte viva e presidiata anche in orario serale e notturno, dalle 20 alle 8”.
“Ma ricordiamo – aggiungo Selmo e Balbi – che la maggioranza del sindaco Rucco in Consiglio Comunale ha bocciato nel febbraio 2019 un ordine del giorno che chiedeva di dar corso all’accordo con l’Ulss 8 e di dare attuazione al progetto esecutivo, redatto secondo le indicazioni e le specifiche tecniche fornite dall’Ulss proprio in previsione di rendere gli spazi adatti ad ospitare tale funzione. In seguito non abbiamo più avuto notizie dal Comune e vorremo che il quartiere fosse informato sui progetti per l’edificio, una volta terminato”.
“A maggior ragione – chiosano ancora i due consigliere di opposizione – chiediamo aggiornamenti sui tempi necessari allo sblocco dell’altro stralcio del progetto, di cui da tempo seguiamo con preoccupazione le sorti, fra ritardi e contenziosi. Quella parte, più onerosa e corposa, che riguarda l’edificio centrale, destinato ad ospitare su più
piani non solo le stanze per le attività delle associazioni del quartiere, ma anche un nuovo
auditorium e un’ulteriore ampia sala, una grande terrazza per le attività all’aperto e spazi
laboratoriali. E poi il parco, la piazza per eventi pubblici e la sala polifunzionale.
Più volte, in consiglio comunale e in commissione abbiamo chiesto rassicurazioni sull’enorme ritardo accumulato, temendo che questo possa portare a una revoca del finanziamento ministeriale per mancato rispetto dei tempi di consegna dei lavori, secondo il cronoprogamma stabilito nel 2018”. Per questo, annunciano, ci sarà una richiesta di accesso agli atti.