Nido sui tralicci dell’Enel: vengono alla luce quattro cicogne bianche (GALLERY)
Spettacolo di vita e offerto dalla natura a Cartigliano, dove da qualche giorni i cittadini che alzano lo sguardo possono ammirare, seppur da lontano, quattro piccoli esemplari selvatici di cicogna bianca da poco venuti al mondo. E la loro madre – e forse anche il padre – che li sorveglia, accudisce e sfama come da istinto innato e materno.
Sentiti i vagiti per la prima volta pochi giorni fa dopo la schiusura delle uova, i quattro uccelli neonati dal caratteristico bianco e folto piumaggio sono visibili dal piano stradale a debita distanza, adagiati nel loro nido “edificato” su un traliccio dell’illuminazione pubblica.
A monitorare la situazione sono i volontari di associazioni ambientaliste di tutela degli animali come la Lipu e la Lav di Bassano del Grappa, che hanno ottenuto la collaborazione dei tecnici dell’Enel – su segnalazione dell’associazione che protegge le specie di uccelli – già nel corso della primavera per mettere in sicurezza il nido ed evitare pericoli a mamma cicogna e ai suoi piccoli nascituri. Più di qualche curioso, mantenendo la distanza richiesta per non turbare la crescita dei quattro simpatici e affamati pennuti, si è avvicinato per ritrarre il nido e i suoi “inquilini” con macchina fotografica e smartphone, immortalando il passaggio di qualche insetto o vermicello da un becco all’altro.
Si tratta della seconda “nidiata” di cicogne che nascono sul palo dell’illuminazione di Cartigliano dopo il periodo primaverile dedicato alla riproduzione. Una location in prossimità della riva del fiume Brenta, scelta dal volatile come bizzarra culla a una decina di metri da sul suolo, e insomma una sorta di alternativa “moderna” ai più tradizionali alberi ad alto fusto, tetti o comignoli dove più spesso si possono notare i grossi nidi tipici – del diametro anche di un metro – dei grandi uccelli di questa specie.
Un “anello” circolare composto di rametti e fili d’erba intrecciati che fa da incubatrice naturale dove depositare le uova, covarle con discrezione per circa 35 giorni e attendere la venuta al mondo dei propri alati discendenti. I quali, nel giro di un paio di mesi o poco più, poi saranno in grado di spiccare il volo e planare in libertà sul cielo vicentino.