Riforma della Giustizia: su prescrizione e ruolo dei pm Draghi accelera, M5S prende tempo
La riforma della Giustizia, oggi potrebbe planare in Cdm: il condizionale è però d’obbligo, poiché sul suo arrivo in Consiglio dei ministri si registrano voci contrastanti. Se via Arenula sembra propendere, assieme a Palazzo Chigi, per un’accelerazione, c’è chi tra i ministri prova a frenare. Si teme infatti l’incidente in Cdm, con i 5 Stelle pronti a salire sulle barricate boicottando il voto, sul quale la Guardasigilli Cartabia, vorrebbe invece una forte convergenza. I punti più controversi restano la reintroduzione della prescrizione e il ruolo dei pm.
La modifica della prescrizione del resto è una delle ‘bandiere’ del M5S, anche se “dipende come si declina la prescrizione”, mettono le mani avanti i pentastellati. In realtà il termine dei due anni non sarebbe inderogabile. Una flessibilità è prevista in presenza di un processo complesso, ma senza che ci sia una distinzione dalla tipologia dei reati. Per questo i cinquestelle voglio avere davanti tutto nero su bianco: “non possiamo votare a scatola chiusa, niente deleghe in bianco”, fanno sapere.
Oltretutto, in casa dei ‘grillini’, si respira nervosismo per l’accelerazione impressa alla riforma: “è sotto la luce del sole il momento che stiamo vivendo, eppure la riforma del processo penale arriva in Cdm, suona quantomeno indelicato”, dice un ‘big’ del Movimento trincerandosi dietro l’anonimato.
Il Movimento 5 stelle è in una fase delicata, ancora alle prese con lo statuto: i 7 saggi che lavorano sul documento si vedranno anche stasera, non tutti i dubbi sono stati sciolti e per ora non sono ancora previsti gli incontri ‘separati’ che le persone indicate da Grillo dovranno avere con Conte e con il fondatore M5s.
Dietro le quinte si affaccia anche lo spettro del voto segreto, un’arma che potrebbe essere usata in Aula sulla riforma che, è stata calendarizzata per il 23 luglio. Draghi e Cartabia ritengono necessario arrivare al più presto ad un taglio dei tempi dei processi, per rispondere alle preoccupazioni di Bruxelles.
La revisione del processo penale dovrebbe comunque arrivare nel Consiglio, ‘fuorisacco’, a meno che i 5 Stelle non riescano a prendendo tempo, ritardandone l’arrivo.