Linciaggio in Honduras, ucciso un italiano. In 600 all’assalto della casa, arrestate 5 persone
Machete, bastoni e pietre. Una folla all’assalto di una persona, 600 persone che, in maniera autonoma ed arbitraria, si sono eletti a giudice e, in questo caso, boia. In Honduras un italiano, Giorgio Scanu, è stato linciato perchè sospettato di aver ucciso un vicino di casa. Ed il solo sospetto è bastato alle persone per scatenare la rabbia verso l’uomo, ucciso a Santa Ana de Yusquare nel sud del Paese. La Polizia ha arrestato 5 persone, comprese tra i 19 e i 55 anni, accusati di aver fatto parte della folla assassina.
Secondo una prima ricostruzione fatta da Edgardo Barahona, portavoce del Dipartimento di Pubblica Sicurezza honduregno, l’assalto alla casa di Scanu è esplosa quando contro l’italiano è stata presentata una denuncia per il presunto omicidio del vicino di casa, un 73enne indigente, durante una discussione su presunti danni alla sua proprietà; le forze dell’ordine non avrebbero arrestato subito Scanu, ed a quel punto la folla ha deciso che si sarebbe fatta giustizia da sola. Dopo l’assalto e la morte dell’uomo, la folla avrebbe dato fuoco alla casa dove all’interno c’era ancora il corpo.
Secondo un quotidiano locale, El Heraldo, in passato Scanu sarebbe stato protagonista di un’aggressione a un abitante del villaggio, ferendo alla mano una donna che secondo lui aveva danneggiato il suo giardino. L’episodio non ha scosso solamente l’opinione pubblica italiana, ma anche quella honduregna, nonostante Scanu si fosse reso protagonista, secondo alcune voci, di altri episodi di violenza nel passato. Sui social molte sono state le contestazioni alla polizia per non aver difeso l’italiano nel caso di fondatezza delle accuse, e di non averlo protetto nonostante ci fossero evidenti segnali di pericolo verso Scanu.