Ceccon freccia d’argento nella staffetta Italia e in finale individuale nei 100 dorso
Doppia gioia olimpica sta notte in Italia e stamattina in Giappone per Thomas Ceccon e i colori azzurri, con il 20enne campione italiano e vicentino di Schio a centrare una magnifica medaglia d’argento di squadra nella staffetta della 4×100 a stile libero. Giunta appena mezz’ora dopo essersi tuffato in vasca per la semifinale invece dei 100 dorso, la sua specialità, dove aveva conquistato uno degli otto pass per la finalissima olimpica.
Insieme al “siluro acquatico” vicentino hanno festeggiato la medaglia d’argento al collo un altro atleta veneto, il trevigiano Manuel Frigo, e gli altri due sprinter dello stile più veloce Lorenzo Zazzeri e Alessandro Miressi.
L’oro è andato ai favoritissimi statunitensi, che in finale hanno schierato i migliori lasciati a riposo il giorno precedente, mentre il quartetto Italia si è messo alle spalle l’Australia, alla vigilia outsider designata degli Usa per il 1° posto. Il nuoto italiano nella stessa notte tra i flutti si gode anche il bronzo “pesante” di Nicolò Martinenghi, terzo nei 100 rana. Il 22enne di Varese ha fissato un crono appena 5 centesimi sopra il suo record italiano.
Tornando a Thomas Ceccon c’è anche la sua firma oltre che nel piazzamento sul secondo gradino del podio anche sul primato tricolore in staffetta, ritoccato dopo il miglioramento già registrato ieri dai compagni nella batteria di qualificazione di semifinale. Il nuovo limite è stato fissato in 3’10”11. “Siamo veramente contenti e felici di questo argento. Già ieri sapevamo di avere una buona possibilità di medaglia. Ho fatto la scelta di fare entrambe le gare, dato che ero andato bene nel dorso non potevo che fare altrettanto in staffetta. L’argento olimpico non è una cosa da tutti i giorni”.
Per la gara individuale dei 100 dorso – la finale è in programma domani – lo “spilungone” scledense di 196 centimetri è giunto al terzo posto nella sua semifinale, ottenendo la qualificazione con il quarto tempo complessivo. Tutto si è giocato sul rush di una manciata di centesimi, con l’azzurro a fissare il crono di 52”72, tempo di alto livello ma 23 centesimi sopra il record nazionale che lui stesso aveva fissato solo poco prima nelle batterie. Inarrivabili i due “mostri” Murphy (Usa) e Kolesnikov (Comitato olimpico russo), mentre il terzo gradino del podio sarà probabilmente in palio tra tutti gli altri finalisti.