Il presidente della Repubblica Mattarella: “Vaccinarsi è un dovere civico e morale”
Ultima cerimonia del Ventaglio per Sergio Mattarella, al termine del suo settennato. Il messaggio del Capo dello Stato ha ripercorso gli ultimi due anni di pandemia, con un forte richiamo alla stretta attualità: “E’ il coronavirus a limitare le nostre libertà, non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo”. ”E la vaccinazione” ha detto ancora il Presidente della Repubblica, “è un dovere morale e civico, vita la mutazione del virus”.
Ancora una situazione di emergenza. Mattarella ha aggiunto: “La pandemia non è ancora alle nostre spalle. Il virus è mutato e si sta rivelando ancora più contagioso. Più si prolunga il tempo della sua ampia circolazione, più frequenti e pericolose possono essere le sue mutazioni. Soltanto grazie ai vaccini siamo in grado di contenerlo. Il vaccino non ci rende invulnerabili ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus, la sua circolazione e la sua pericolosità”.
Il presidente della Repubblica, inoltre, si è augurato che “prevalga il senso di comunità, un senso di responsabilità collettiva. La libertà è condizione irrinunciabile, ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus, non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo. Se la legge non dispone diversamente si può dire: ‘In casa mia il vaccino non entra’. Ma questo non si può dire per ambienti comuni, non si può dire per gli spazi condivisi, dove le altre persone hanno il diritto che nessuno vi porti un alto pericolo di contagio perché preferiscono dire: ‘In casa mia non entra il virus’”.
Il Piano Scuola verrà presentato oggi, ed il Capo dello Stato ha ricordato le restrizioni ed i sacrifici fatti: “Abbiamo registrato danni culturali e umani, sofferenze psicologiche diffuse che impongono di reagire con prontezza e con determinazione. Occorre tornare a una vita scolastica ordinata e colmare le lacune che si sono formate. Il regolare andamento del prossimo anno scolastico deve essere un’assoluta priorità”. Mattarella ha anche dato atto alle forze politiche e parlamentari che si sono succedute durante la pandemia di aver compreso la gravità della situazione sanitaria, economica e sociale, manifestando complessivamente uno spirito di sostanziale responsabilità repubblicana, con l’auspicio che le forze politiche continuino a lavorare nella doverosa considerazione del bene comune del Paese”.