Variante Delta al 97,2% in Veneto. A Santorso i ricoveri salgono a quota dieci
In Veneto la variante Delta ha una prevalenza del 97,2%. Questo il dato che è emerso dall’ultima indagine rapida condotta dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie sulla prevalenza delle mutazioni del virus. Una notizia inaspettata spiegata, durante il punto stampa di venerdì scorso sulla situazione Covid di Luca Zaia, direttamente dalla direttrice dell’Izsve Antonia Ricci che ha sottolineato come la Delta (chiamata anche variante indiana) non sia più pericolosa della mutazione inglese per conseguenze. Ciò che colpisce, sempre secondo Ricci, è l’assoluta rapidità con cui la variante ha soppiantato le altre: “Speravamo che la diffusione fosse più lenta, anche perché era arrivata più tardi rispetto all’Inghilterra”.
La Delta, dunque, circola nonostante il caldo e nonostante i vaccini che riducono fino all’80% la probabilità di contagiarsi. Per l’indagine dell’Izsve sono stati analizzati e sequenziati i genomi completi di 144 campioni provenienti dai laboratori di microbiologia delle Ulss venete, che hanno evidenziato tre varianti: 140 Delta, 3 Alfa (inglese) e uno della variante identificata in Colombia (non più aggressiva delle altre). I dati sono stati inviati al Ministero, come richiesto per capire quale sia la mutazione del virus più diffusa al momento in Italia.
I DATI. Il report diffuso oggi da Zaia sull’andamento dei contagi in Veneto, invece, segna 460 nuovi casi nelle ultime 24 ore. Ad oggi 2 agosto gli attualmente positivi in regione sono 12.660, rispetto ai 10.081 di lunedì scorso 26 luglio (+ 2.579). Al momento negli ospedali si registrano 145 pazienti in area non critica. A questi numeri si aggiungono quelli dei ricoverati negli ospedali di comunità, ovvero 51. “Questa è una fase poco aggressiva dal punto di vista ospedaliero, certo è che il virus sta circolando. La quasi totalità dei contagiati hanno la variante Delta – ha detto il governatore – Le vaccinazioni sono fondamentali. Abbiamo 200mila posti liberi da oggi all’otto settembre”. “I dati che abbiamo ci dicono che stiamo vaccinando bene e a ottobre almeno l’82% dei veneti avrà almeno una dose” ha aggiunto dicendo però che in questi giorni c’è un evidente calo delle prenotazioni.
Per quanto riguarda il Vicentino, oggi, i casi attualmente positivi sono 1489 con un + 265 rispetto alla settimana scorsa. Mantenendo sempre lo stesso periodo di tempo come comparazione, in provincia i ricoverati (compresi quelli negli ospedali di comunità) sono passati da 5 a 9 in area non critica. Per l’Ulss 8 Berica sono 2 (+ 1) mentre nell’Ulss 7 Pedemontana sono 10 (con un + 6). A questo proposito specifichiamo che nel bollettino della Regione Veneto diffuso stamattina alle 8 i ricoveri per l’azienda sanitaria Pedemontana risultano 7, ma già oggi pomeriggio è la stessa Ulss che ne conferma 3 in più.
CAMPAGNA VACCINALE. Fra 12 e 19 anni è stato vaccinato il 49% della popolazione, tra i 20-29 anni il 68%, tra i 30 e 39 anni il 63%, tra i 40-49 anni il 68%, tra i 50 e 59 anni il 77%. Per la fascia 60-69 anni si è raggiunto l’86%, per quella 70-79 il 91% e per gli over 80 siamo all’89%.
Quanto al personale sanitario, sono all’incirca 17mila i non vaccinati secondo gli ultimi dati in possesso della Regione Veneto: una situazione che viene monitorata di settimana in settimana. Sul versante scuola, invece, è del 49% la percentuale di giovani vaccinati in età scolare. “Non è punto di arrivo – sottolinea Zaia – Spero che nell’ambito della volontarietà tutti scelgano di percorrere questa strada”. Per quel che riguarda gli insegnanti, invece, siamo all’81-82%.
DISCOTECHE. Il governatore ritorna sulla questione delle discoteche, sostenendone la riapertura. “Siamo bombardati di immagini di feste in tutta Italia con assembramenti. La legge deve essere uguale per tutti. Si poteva approfittare dei locali pubblici per fare una campagna di screening imponente”.