Statali, da oggi pugno duro sulle visite fiscali: il medico a casa anche due volte al giorno
Da oggi le visite fiscali per gli statali in malattia potranno essere anche ripetute più volte ed eseguite in prossimità dei giorni festivi e di riposo settimanali. È una delle novità della riforma Madia che riguarda circa 3 milioni di dipendenti: previsti anche incentivi economici ai medici per spingerli a effettuare più accertamenti nelle zone d’Italia meno battute.
Il decreto numero 206/2017 firmato dal ministro della Pubblica amministrazione di concerto con il ministro del lavoro Poletti, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 29 dicembre, è entrato in vigore oggi. L’obiettivo è quello di ridurre il più possibile l’assenteismo “strategico” dei dipendenti, specie a ridosso di festività o week end: una stretta iniziata dopo il famigerato capodanno dei vigili di Roma a cavallo tra il 2014 e il 2015 con l’85% del personale a casa per malattia. Dunque, tra le novità spicca la possibilità dei controlli reiterati. Il medico durante una malattia potrà recarsi anche più volte al giorno a casa del lavoratore, anche a distanza di poche ore. E, per incentivare i controlli fiscali, sono previsti dei premi economici ai medici proprio in base al numero delle visite effettuate.
E’ saltata l’armonizzazione tra il settore pubblico e quello privato che avrebbe parificato le fasce di reperibilità. La riforma Madia non si è ‘adeguata’ alle osservazioni del Consiglio di Stato e ha lasciato invariate le vecchie fasce orarie peri i controlli per l’accertamento delle assenze dal lavoro per malattia.
Rimangono dunque invariate le fasce orarie di reperibilità. Sette ore per i dipendenti pubblici(contro le 4 dei privati), e cioè dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. L’obbligo di reperibilità sussiste anche nei giorni non lavorativi e festivi. Il dipendente inoltre è tenuto a comunicare preventivamente al datore, che a sua volta informerà l’Inps, l’eventuale variazione di indirizzo durante il periodo di prognosi.