Presidio ultras al Menti, niente Padova. La società “Troveremo i responsabili”
Il Vicenza oggi non scenderà in campo contro il Padova nella partita di Coppa Italia Lega Pro. Se infatti era noto che la prima squadra aveva annunciato lo sciopero la società aveva deciso di mandare in campo la Beretti.
Società che però in questo ha decisamente poco potere, alla luce della richiesta di fallimento presentata ieri dal procuratore Antonio Cappelleri al tribunale di Vicenza. Da questa mattina infatti un presidio di oltre 400 ultras berici è presente fuori dal Romeo Menti, con il chiaro obiettivo dichiarato di “non far partire nessuno per Padova”. Se dunque stamattina il piano prevedeva che scendesse in campo la Beretti, l’azione congiunta degli ultras e della squadra hanno fatto cambiare le carte in tavola. Attorno alle 12 infatti mister Zanini ha dichiarato che nemmeno la Beretti andrà a giocare, accogliendo e allineandosi con la posizione dei tifosi.
Gli ultras in questo momento sono fuori dai cancelli del Menti e intendono restarci simbolicamente fino alle 15, orario in cui si sarebbe dovuto disputare il match.
Nel mentre il Vicenza Calcio ha emanato una nota dura contro gli ultras.
“A fronte della presenza di donne e bambini, le forze dell’ordine fanno sapere di non aver abbastanza personale che possa garantire la possibilità d’uscita del pullman e che non sarà fattibile la sua partenza – si legge nel comunicato di via Schio – la questura segnala oltre 1000 persone davanti al cancello, dalle foto e dalle dichiarazioni di alcuni giornalisti presenti sembrano decisamente meno, circa 300. A fronte della circostanza creatasi la partita dovrà intendersi a tutti gli effetti annullata. Ci riserveremo di quantificare i danni e di individuare i responsabili dello stesso. Vicenza Calcio si ritiene rammaricata del comportamento non giustificato da parte dei tifosi in quanto coloro che erano stati scelti per disputare la partita in evento sono comunque tesserati della società. L’aver limitato la libertà di scelta di questi ragazzi, riteniamo sia decisamente lesiva della libertà di pensiero degli stessi”.
Parole che faranno discutere e infiammeranno ancora di più la protesa della tifoseria berica.