Incidente in bici per “Pippo” Pozzato. Contusioni non gravi per l’ex ciclista pro
Per quanto un ciclista di livello mondiale sia costretto suo malgrado “fare il callo” alle cadute e alle ammaccature che ne conseguono, ogni volta è uno spavento che precede la successiva fase del curarsi le ferite. Ne sa qualcosa l’ex professionista vicentino Filippo Pozzato, 40 anni tra meno di un mese, il campione di Sandrigo ritiratosi dalle corse nel 2018 che giovedì è stato malcapitato protagonista di un incidente in bicicletta sulle strade dell’Altopiano di Asiago.
Una caduta senza gravi conseguenze dalla sua bicicletta da corsa, avvenuta in territorio di Conco, ma che lo ha costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso per le escoriazioni come eredità delle “grattate” sul fondo asfaltato. “Pippo” Pozzato avrebbe anche battuto la testa, ma il casco di protezione ha svolto al meglio la sua funzione di prevenzione. Stavo percorrendo un tratto in discesa al verificarsi del problema e, per sua fortuna, nessun veicolo lo affiancava in quel momento.
A causare il capitombolo, mentre in montagna l’ex ciclista si stava allenando in solitaria, non è stata in quest’occasione una buca ma il classico blocco della catena, incidente che può capitare al più forte dei campioni come all’amatore principiante. Distrutta la la ruota anteriore del suo mezzo Proprio Pozzato ha approfittato della sua disavventura – non si tratta ovviamente della prima volta per lui – per evidenziare ancora una volta l’importanza del corretto utilizzo dei dispositivi di protezione.
Passata la paura del momento, servirà qualche giorno di riposo per rimediare a graffi e contusioni dolorosi soprattutto nel day-after. Le botte a bacino, spalla e costole si fanno sentire e saranno necessari alcuni approfondimenti per scongiurare fratture alla gabbia toracica. Per il resto escoriazioni assortite, anche alle gambe. “Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno scritto dopo la brutta caduta – ha postato ieri sera il sandricense di nascita -. Fortunatamente solo dossi e niente di rotto. Colgo l’occasione per ribadire l’importanza del casco sulla bici: ci salva la vita! Grazie ancora”.
Per il vincitore della Milano-Sanremo 2006 (fu un’edizione storica con podio tutto italiano, completato da Petacchi e Paolini) un’altra “cicatrice” nel curriculum sportivo, di cui avrebbe probabilmente fatto volentieri a meno, da ricordare insieme ai tanti trofei, questi invece ben più graditi, conquistati su pista da junior e nelle corse internazionali da professionista.