Marocco: è libera Ikram Nazih, la 23enne condannata per blasfemia. Egitto: Zaki resta ancora in carcere
Ikram Nazih è finalmente libera. Lo ha confermato la Farnesina dopo la notizia dell’imminente scarcerazione diffusa precedentemente dal sottosegretario agli Affari europei, Enzo Amendola. La 23enne italo-marocchina era stata arrestata per blasfemia lo scorso 20 giugno all’aeroporto di Casablanca e condannata a 3 anni e mezzo di reclusione dalle autorità del Marocco. A far finire la giovane dietro le sbarre una vignetta satirica sul Corano pubblicata nel 2019 sul suo account Facebook considerata offensiva per’Islam.
“Nel processo d’appello sono state ascoltate le ragioni della difesa” ha annunciato Amendola, a Marrakech per l’udienza in appello a carico della studentessa, parlando di un’ottima collaborazione istituzionale con le autorità locali. Dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio sono arrivati i ringraziamenti per lo stesso sottosegretario Amendola e per l’ambasciatore italiano in Marocco Armando Barucco “per l’impegno che hanno dedicato alla causa”.
E’ stata invece rinnovata di altri 45 giorni la custodia cautelare in carcere per Patrick Zaki. Lo ha comunicato una legale dello studente egiziano dell’Università di Bologna dicendo di essere riuscita a farsi dare da alcuni cancellieri la notifica dell’esito dell’udienza svoltasi ieri. Zaki è in cella a Tora, al Cairo, da un anno e mezzo con l’accusa di propaganda sovversiva su Internet.