Cane preso a fucilate. A sparare al pastore olandese è stato un residente: denunciato
Si sta per chiudere l’episodio increscioso da ormai da una una decina di giorni tiene banco tra Marano e Schio, e che riguarda il ferimento di un cane attraverso un’arma da fuoco, avvenuto la domenica di Ferragosto durante una passeggiata con il suo padrone. Nel frattempo, il pastore olandese di 3 anni lotta ancora per sopravvivere, dopo un delicato intervento chirurgico portato a termine in una clinica veterinaria specializzata.
La denuncia presentata da una famiglia scledense alla luce delle prime indagini non è più contro ignoti ma sono stati trascritti nome e cognome di un cittadino di Marano, ritenuto unico responsabile del ferimento. A sparare un residente delle campagne confinanti con Giavenale di Schio, un 69enne che avrebbe ammesso di aver premuto il grilletto a suo dire perchè spaventato dalla presenza dell’animale senza guinzaglio, nei paraggi di casa.
Secondo la versione dello sparatore, però, avrebbe esploso il colpo da una pistola a salve, in teoria solo per spaventarlo. Invece, secondo quanto era stato reso noto, il povero cane è stato martoriato da una fucilata. Si tratta di G.M. – rese note le sole iniziali del denunciato per ferimento e tentata uccisione di animali -, che risiede appena oltre il confine in territorio di Marano Vicentino, incensurato e titolare di un regolare porto d’armi.
La famiglia denunciante, invece, vive a Schio a distanza di un paio di chilometri e quella domenica si era concessa un “giro” tra i campi della frazione di Giavenale, lasciando il cane libero visti gli spazi aperti e l’assenza di altre persone. Si era allontanato dalla loro vista per qualche minuto, secondo il racconto rilasciato ai carabinieri dai proprietari, poi il pastore è stato notato, claudicante per il dolore, mentre tentava di raggiungere la coppia di giovani genitori che portavano il loro bimbo a respirare la sana aria di campagna quando cominciava a rinfrescare dopo la calda domenica di metà agosto.
Presentava delle ferite su tutto il lato sinistro del corpo. Il proprietario dell’esemplare si è quindi avvicinato all’unica abitazione vicina per chiedere a un uomo che osservava dalla veranda esterna se avesse notato qualcosa, mentre con l’aiuto di un’azienda agricola delle vicinanze il cane veniva soccorso. Quest’ultimo – sempre secondo la nota dei militari di Malo e Dueville titolari dell’indagine in corso – in un primo momento avrebbe negato, salvo poi ammettere di aver sparato (solo a salve) per paura di quel cane libero, per allontanarlo e senza alcuna volontà di arrecargli danno.
Le armi in possesso del 69enne maranese sono state prontamente sequestrate da una pattuglia dell’Arma chiamata sul posto, mentre il cane è stato trasportato il prima possibile in una clinica veterinaria di Padova. Tra queste, particolare attenzione è stata dedicata a un modello di fucile da caccia, che sembra compatibile con le lesioni riportate dalla vittima dello sparo. A ieri ancora in condizioni critiche – sono state riscontrate lesioni gravi a stomaco e polmoni – e in quella che si può definire, anche per gli animali, una prognosi riservata.