Lo stormo di ibis fa tappa all’aeroporto “Ferrarin”. Migrazione in corso per 28 esemplari
Dopo una serie di rinvii prima per la partenza in direzione Thiene, e poi dall’aeroporto dedicato all’aviatore Arturo Ferrarin verso la prossima tappa, gli ibis eremita domani potranno spiccare il volo seguendo la loro guida. E proseguire la loro rotta migratoria. Rispetto alle prime trasvolate da queste parti è cresciuta a 28 componenti la famiglia di “pennuti” dal caratteristico becco affilato, pronti a riprendere il viaggio appena il meteo concederà una tregua e saranno ripristinate le condizioni ideali per planare.
Il vento e il generale le condizioni atmosferiche avverse dei giorni scorsi hanno costretto più volte a modificare il programma “in volo”. Ritardando il loro arrivo a Thiene dopo la consueta partenza dall’Austria. La destinazione finale è l’Oasi di Orbetello, in Toscana, dove trascorrere l’inverno.
Ieri qualcuno tra i cittadini vicentini alzando lo sguardo al cielo sopra Rozzampia ha visto e ammirato la “pattuglia” di volatili dal capo calvo librarsi sopra l’Altovicentino. Un’iniziativa di tutela di questa particolare specie di uccelli protetta, seguito da vicino da volontari di associazioni seguono i movimenti di tutti gli ibis, ciascuno dei quali è stato battezzato con un nome. E che non di rado si concedono dei fuori programma, andando a zonzo per l’Italia per monti e valli in solitaria facendo ammattire coloro che – con tanta forza di volontà . cerca di preservarli dai pericoli, il bracconaggio in primis.
Intanto dalle parti dell’aeroporto Ferrarin si è vista anche una troupe televisiva legata al canale BBC, che ha ripreso gli uccelli in una sorta di volo di prova sopra Thiene, sempre scortati o meglio guidati dal particolare mezzo aereo. Un operatore sta documentando il loro viaggio, dopo la ripresa del progetto di tutela denominato “Waldrapp” che con la pandemia aveva dovuto frenare per le difficoltà negli spostamenti.
Tra le varie curiosità in questa migrazione di fine estate 2021 si è registrato un record che ha sorpreso i ricercatori che lavorano al progetto di reintroduzione di questa specie in Europa. Grazie a una corrente termica favorevole, gli ibis hanno sorvolato le Alpi a una velocità media dai 58 km/h, con punte a 78 km/h, godendosi il panorama sottostante toccando un’altitudine di volo sopra i 2 mila metri. Un indicatore, con ogni probabilità, dello stato di buona salute dello stormo.
Intanto gli ibis viaggiatori si godono l’erbetta più fresca del previsto a fianco della pista d’atterraggio, costantemente tenuti sotto controllo e pronti a fare, per così dire, le valigie in vista dell’ultima “fatica”. Per loro via libera domani, salvo imprevisti, e senza nessun bollino nero per il traffico di rientro dalle vacanze.