Badanti sempre più italiane, ma il Veneto “resta” sotto la media nazionale
Sempre più donne italiane scelgono il lavoro di badanti. È ciò che emerge da un’anticipazione del rapporto 2021 sul lavoro domestico redatto dall’Osservatorio Domina, dove si evince che se le donne straniere rappresentano la componente più numerosa (67,5%), negli ultimi anni sono cresciute sensibilmente le donne italiane (triplicate, da 36 mila a 106 mila) che oggi rappresentano il 24,3% del totale. Se si considera l’incremento di badanti registrato tra il 2011 e il 2020 (+127 mila), esso è dipeso per oltre la metà dalle donne italiane (+70 mila), mentre le donne straniere hanno contribuito all’incremento per il 33,4% (+43 mila).
Per quanto riguarda il Veneto – che è al quarto posto in Italia per il maggior numero di badanti compresi gli uomini (ben 38.755) – l’incidenza delle italiane sul numero complessivo di donne (36.780) si attesta attorno al 15 per cento (6.291 che si aggiungono alle 30.489 straniere). Una percentuale molto distante da quella di altre regioni del Paese come Molise o Sicilia dove è superiore al 45 per cento o come la Sardegna che raggiunge addirittura il 72,4 per cento. il Veneto, dunque, è tra le regioni con la più bassa incidenza di donne italiane sul totale delle badanti: si piazza, infatti, al quartultimo posto seguito da Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna. C’è da dire, infatti, che l’analisi condotta per regioni evidenzia una forte eterogeneità sul territorio nazionale
Per l’Osservatorio Domina “alla base di questa situazione possono esserci diversi fattori: innanzitutto al Sud vi è una minore presenza straniera, per cui l’offerta di manodopera per quel tipo di mansione è ricoperta maggiormente dagli autoctoni. Inoltre, vi sono evidentemente meno opportunità di lavoro per le donne italiane, per cui il lavoro domestico diventa uno sbocco preferenziale. Infine, evidentemente giocano un ruolo anche la struttura demografica e l’organizzazione familiare”.
Confrontando le caratteristiche delle badanti italiane e straniere, poi, l’Osservatorio domina in luce altre informazioni interessanti. Per quanto riguarda la classe d’età, le italiane risultano mediamente più giovani (48,7 anni, rispetto ai 51,8 delle straniere). In particolare, tra le straniere, il 27% ha più di 60 anni, mentre tra le italiane questa quota scende al 17%. Le badanti con meno di 30 anni, invece, rappresentano il 9% tra le italiane e solo il 3% tra le straniere. Ancora più ampio è il divario tra badanti italiane e straniere relativamente all’orario medio settimanale: le italiane lavorano mediamente 22,7 ore settimanali, contro le 38,3 ore delle straniere. In particolare, tra le straniere il 48,2% lavora più di 40 ore settimanali, mentre tra le italiane si scende al 12,0%. Al contrario, tra le italiane il 44,4% lavora meno di 20 ore settimanali, contro l’8,3% delle straniere.