Patrick Zaki: dopo un anno e sette mesi di detenzione, al via il processo in Egitto
Dopo un anno e sette mesi di detenzione preventiva Patrick Zaki va a processo in Egitto. La prima udienza, si svolge a Mansoura, nella seconda sezione del tribunale d’emergenza per la sicurezza dello Stato e secondo un rappresentante dell’Eipr, rischia di rimanere in carcere altri 3 anni e 5 mesi.
Zaki è stato incriminato sulla base degli articoli 80 (D) e 102 (bis) del codice penale e la sentenza “non prevede diritto d’appello”, spiega l’Eipr, l’ong egiziana con cui collaborava lo studente dell’Università Alma Mater di Bologna. A Zaki è contestato uno scritto del 2019 in difesa della minoranza copta, a cui il giovane appartiene. L’articolo descriverebbe una settimana della sua vita da cristiano egiziano.
Un gruppo di organizzazioni egiziane in un documento congiunto, condannano la decisione della SSSP, la Procura suprema per la sicurezza dello Stato di incriminare Patrick Zaki, con l’accusa di “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese”, sulla base di un articolo di opinione pubblicato due anni fa.
La SSSP, basa la sua accusa, su un articolo pubblicato su Daraj, nel luglio 2019, dal titolo: “Spostamento, uccisione e restrizione: i diari di una settimana dei copti d’Egitto”. L’articolo presenta una settimana nella vita di Zaki come egiziano copto che reagisce agli eventi attuali riguardanti i cristiani egiziani, sia come questione di interesse pubblico che personale.
Secondo l’Eipr, il processo a Zaki davanti a un tribunale eccezionale, le cui sentenze non sono impugnabili, con “l’accusa di aver pubblicato un articolo in cui racconta la sua vita di egiziano cristiano, e dopo 19 mesi di custodia cautelare senza giustificazione legale, dimostra che l’unico motivo per negare a Zaki la sua libertà è la volontà di negare il suo diritto alla libertà di parola in difesa dei suoi diritti, e dei diritti di tutti gli egiziani e specialmente degli egiziani cristiani”
Le organizzazioni firmatarie, condannano dunque questo vile attacco a Patrick George Zaki, e lo riconoscono come una violazione dei diritti di tutti gli egiziani alla libertà di espressione, e dei diritti dei cristiani egiziani in particolare di rivendicare il loro diritto all’uguaglianza sia socialmente che davanti alla legge. “Non possiamo ignorare l’ironia – si legge ancora nel comunicato – che l’incriminazione e il processo di Zaki davanti a un tribunale eccezionale, giungano all’indomani del lancio della strategia statale per i diritti umani, in un evento in cui il presidente ha parlato a lungo del diritto alla libertà di religione e di credo e del diritto all’uguaglianza”.
Organizzazioni firmatarie:
Iniziativa egiziana per i diritti personali
La rete araba per i diritti umani
L‘ istituzione della libertà di pensiero ed espressione
Commissione egiziana per i diritti e le libertà
Comiti Quattro Gusti
Il Cairo Center per i Diritti Umani
Il centro anti-violenza e tortura di Nedim
L ‘ iniziativa della libertà
Fronte egiziano per i diritti umani
Istituto di liberazione per le politiche mediorientali