La Francia richiama gli ambasciatori in USA e Australia. Decisione dopo la nascita dell’AUKUS
Crisi internazionale all’orizzonte. In realtà è già in atto, visto l’ultima mossa della Francia, cioè richiamare i suoi ambasciatori da Stati Uniti ed Australia. Ma andiamo con ordine.
Andiamo con ordine e facciamo un passo indietro. Mercoledì Stati Uniti, Australia e Gran Bretagna avevano annunciato la nascita dell’Aukus, un’alleanza che fornirà a Canberra sottomarini nucleari. Una sorta di Nato dell’area indopacifica. Secondo l’intesa, l’Australia, grazie alla tecnologia a stelle e strisce, costruirà otto sottomarini nucleari cancellando un ordine fatto alla Francia. Da qui la decisione di Macron, annunciata dal ministro Jean-Yves Le Drian, che ha scritto in una nota: “Su richiesta del Presidente della Repubblica, ho deciso di richiamare immediatamente a Parigi per consultazioni i nostri due ambasciatori negli Stati Uniti e in Australia. Questa decisione eccezionale è giustificata dall’eccezionale gravità degli annunci fatti il 15 settembre da Australia e Stati Uniti”.
Perplessità sull’Alleanza l’aveva già espressa Pechino, come aveva visto il patto come una mossa anticinese. Il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijia ha dichiarato: “L’alleanza AUKUS danneggerà gravemente la pace e la stabilità regionali, mettendo a rischio gli sforzi per arginare la proliferazione di armi nucleari”. Inoltre, aggiunge il portavoce, “L’obiettivo più urgente è che l’Australia ammetta correttamente le ragioni dei passi indietro nelle relazioni e pensi attentamente se trattare la Cina come partner o come minaccia”.
Irritazione anche dell’Unione Europea. L’alto rappresentante Josep Borrell ha detto: “Ci dispiace di non essere stati informati e di non essere stati inclusi in questi negoziati, l’iniziativa ci richiama a riflettere sulla priorità dell’autonomia strategica dell’Unione”.