Omicidio Ziliani, l’ex vigilessa sarebbe stata stordita e poi soffocata
Stordita, ma non avvelenata. Sarebbe stata soffocata nel sonno Laura Ziliana, l’ex vigilessa morta a maggio e poi ritrovata ad agosto dopo che ne era stata denunciata la scomparsa. Con l’accusa di omicidio volontario ed occultamento di cadavere sono indagati Silvia e Paola Zani, le figlie della Ziliani, ed il fidanzato della maggiore Mirto Milani. I loro interragotori sono fissati per martedì.
Secondo gli inquirenti, alla donna sarebbero stati dei farmaci a base di benzodiazepine, come confermato dai livelli trovati nel sangue durante l’autopsia, ma non sufficienti ad ucciderla. L’ipotesi sarebbe quella dell’omicidio nel sonno per soffocamento con un cuscino, e l’ex vigilessa dormiva sotto l’effetto degli ansiolitici che ne avrebbero compromesso la capacità di difesa. In poche parole, se si fosse svegliata accorgendosi di quello che stava succedendo, avrebbe avuto molte difficoltà a reagire.
Soffocamento non violento. L’ipotesi di chi indaga è quella della morte non violenta, ma ci si aspetta qualche elemento in più dopo le analisi più approfondite sul cadavere, anche se a circa 140 giorni di distanza dalla morte ed alcuni valori potrebbero essere compromessi o non più significativi.